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Anna

Era come se qualcuno la osservasse dall'alto e scrivesse la sua storia inventando modi sempre più crudeli per farla soffrire. La metteva alla prova per vedere quando avrebbe mollato. Le aveva portato via il padre, la madre, e l'aveva lasciata sola con un bambino da crescere. Si era divertito a farle incontrare Pietro, glielo aveva reso indispensabile e glielo aveva tolto. La verità era che avanzava come un criceto in un percorso obbligato. L'idea di poter scegliere se andare a destra o a sinistra era un'illusione.
Le ritornò in mente quello che le aveva detto tante volte Pietro: «Questo mondo non esiste. È un incubo dal quale non riusciamo a svegliarci».
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Chiamami col tuo nome

Nelle settimane in cui ci eravamo ritrovati insieme quell'estate, le nostre vite si erano a malapena toccate, eppure eravamo approdati sulla riva opposta, dove il tempo si ferma e il cielo si congiunge con la terra e ci dà la nostra razione di ciò che ci appartiene per diritto divino fin dalla nascita. Facevamo finta di niente. Parlavamo di tutto fuorché di quello. Ma l'abbiamo sempre saputo, e che adesso non dicessimo nulla era un'ulteriore conferma. Avevamo trovato le stelle, tu e io. E questo capita una volta sola nella vita.
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Le tre del mattino

E papà suonò da solo. Io non lo avrei confessato nemmeno a me stesso, ma ero orgoglioso e fiero di lui, e avrei voluto dire a chi mi stava vicino che il signore alto, magro, dall'aspetto elegante che era seduto al piano e sembrava molto piú giovane dei suoi cinquantun anni, era mio padre.
Quando finì, inseguendo il senso di ciò che aveva suonato in due scale conclusive e malinconiche, scoppiò un applauso pieno di simpatia. E anch'io applaudii e continuai a farlo finché non fui sicuro che mi avesse visto, perché cominciavo a capire che esistono gli equivoci e non volevo che ce ne fossero in quel momento.
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Nessuno può volare

[...] e ripetevamo ai bambini in visita: "Giuliana non può correre". Non ci passò mai per la testa che avesse un difetto o una menomazione, o che fosse meno abile degli altri.
In famiglia usavamo con naturalezza quel genere di espressioni per indicare una forma di "diversità", accennando a un'impossibilità o a una fatica che non erano però sinonimo di inferiorità. Di un cieco si diceva "non vede bene", del claudicante "fa fatica a camminare", dell'obeso "è pesante", dell'invalido "gli manca una gamba", dello sciocco "a volte non capisce", del sordo "con lui bisogna parlare ad alta voce". E si comunicavano soltanto le imperfezioni di cui tener conto nei giochi o nei rapporti sociali.
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Sonderkommando Auschwitz

Mi dà conforto sapere che non parlo nel vuoto, perché testimoniare rappresenta un enorme sacrificio. Riporta in vita una sofferenza lancinante che non mi lascia mai. Tutto va bene e, d'un tratto, mi sento disperato. Appena provo un po' di gioia, qualche cosa mi si blocca dentro; la chiamo la "malattia dei sopravvissuti". [...] La nostra è una malattia che ci rode dal di dentro e che distrugge ogni sentimento di felicità. Ce l'ho dal tempo della sofferenza nel campo e non mi lascia mai un momento di felicità o di spensieratezza, è uno stato d'animo che logora le mie forze continuamente.
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Trieste

Nella vecchia fabbrica per la pilatura del riso, costruita nel 1913 alla periferia di Trieste, in località San Sabba, nel 1943 s'insediano i nazisti. All'interno delle mura della ex fabbrica si trova un complesso di edifici, una piccola città, quasi del tutto conservata da un punto di vista architettonico, sicché ai tedeschi bastano piccoli interventi per trasformare questi edifici in una prigione, in un lager, nel cosiddetto "lager di transito" dal quale i reclusi dapprima partono per lunghi viaggi in treno, fino ad Auschwitz e Dachau, poi per tragitti più brevi, in modo veloce ed efficace, dalle proprie celle al forno crematorio, a nemmeno dieci metri di distanza.
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L'archeologo

All’inizio del 1915, Marlowe e io avevamo chiesto e ottenuto una licenza temporanea di sei giorni, gli stessi sei per entrambi, per fare un viaggio piuttosto lungo a sud. Il nostro reale obiettivo era esplorare il pendio occidentale di Tebe, ricco di reperti. Ufficialmente, però, giustificammo il lungo permesso dichiarando di voler realizzare trattative segrete con alcuni membri di tribù nomadi. Non riuscimmo mai a incontrare tali tribù, e così per noi fu un paradiso: interi giorni dedicati all’Archeologia, fingendo che la guerra non esistesse.
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Scelera

Il senatore chiuse la missiva con la ceralacca e l’affidò a Castore, pregustando il momento in cui l’alessandrino gli avrebbe chiesto lumi.
«Ai tuoi ordini, domine», rispose invece il segretario, alieno da ogni curiosità. Se Publio Aurelio era giunto a svelare il mistero, poteva benissimo arrivarci anche lui, senza bisogno di dare al padrone il modo di pavoneggiarsi esponendogli le sue brillanti deduzioni: c’era forse qualcosa che un romano sapesse fare meglio di un greco, salvo forse conquistare il mondo?
Preso in consegna il rotolo, il servo arretrò silenziosamente verso la porta producendosi in un vistoso inchino.
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Buchi nella sabbia

Il fatto è che l'opera, già di per sé, è una situazione artificiosa, che si regge in piedi per miracolo, che richiede a noi fanatici del bel canto una dose smisurata di capacità di astrazione. Non è facile commuoversi per un baritono che, una volta ricevuta una coltellata nel petto, intona una romanza a tutta gargana invece di stramazzare sul palco, come farebbe qualsiasi persona beneducata qualora venisse pugnalata nelle reni. E ci vuole una robusta dose di concentrazione sulla musica per non mettersi a ridere di fronte a un tenore settantenne che sta facendo il giovanottino innamorato decantando la bellezza di un mezzosoprano largo quanto due contrabbassi.
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I tre giorni di Pompei

Ecco, sono in tutto dodici le persone che sono sdraiate in questo banchetto. Persone vere, non inventate, realmente vissute in quest'area, [...] e che sicuramente videro e vissero l'esperienza dell'eruzione sulla propria pelle.
Chi riuscì a sopravvivere alla furia del Vesuvio e chi invece fu ucciso?
Per scoprirlo andiamo avanti con il nostro racconto. Finito il banchetto, ognuno degli invitati tornerà a casa a dormire. Domani seguiremo molti di loro nelle attività e nelle faccende quotidiane: scopriremo cosa succede a Pompei, Ercolano, Stabia, Oplontis, e anche nella lontana Baia, luogo di perdizione dell'età romana.
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Commenti
Ciao Enrico, le tue 10 righe sono nella finale di maggio, 10righe scelte dalla redazione.
Lun, 08/05/2017 - 18:53- accedi o registrati per inviare commenti
Anatomia dei fantasmi

Molti libri trattavano argomenti teologici considerati ormai obsoleti o addirittura sconvenienti nell’educazione dei futuri ministri della Chiesa. […]
«In altre parole, le acquisizioni della biblioteca sono sempre occasionali?».
«Sì. Non è una situazione perfetta, temo, e vorrei che avessimo fondi regolari. Ma siamo messi meglio di molti altri college. E ovviamente abbiamo beneficiato della generosità del defunto duca, il padre di Sua Eccellenza, che ci ha promesso di arredare questa splendida sala».
«La sala è splendida. Lo stesso non si può dire dei libri che contiene».
«Viviamo in un mondo imperfetto», disse Richardson seccamente.
«Nessuno conosce meglio di me le mancanze di questa libreria. O del mondo».
Quando Holdsworth ebbe finito la sua ispezione, scese le scale e camminò lentamente. Sentì dei passi e si voltò.
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Tempesta

Gli sgherri di Oskar sono stati anche qui.
Frai Luise non ha certo potuto opporsi quando hanno perquisito la camera di Karl.Cosa poteva fare?Denunciare all'autorità fasciste o rischiare la vita?
Cercavano altri documenti falsi.Ma non hanno trovato granché, nemmeno libri sovversivi:quelli che Karl avrebbe voluto leggere li hanno già bruciati nel maggio 1933,nelle università."Per la morale e il decoro "ha detto all'epoca di Goebbels.
In quei mesi nel fuoco sono finiti tutti i grandi:Thomas Mann,Franz Kafka,Sigmund Freud,Heinrich Heine, Bertolt Brecht, Erich Maria Remarque.E il suo omonimo Karl Marx,naturalmente.Karl aveva diciotto anni,e ricorda il giorno in cui la Gestapo ha
portato via sua padre riempiendolo di botte.Con la stessa violenza hanno calpestato ,stracciato,gettato dalla finestra l'intera biblioteca.
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Ciao Natalina, le tue 10righe sono nella finale settimanale... Ricordati di trascrivere qui nei commenti 10righe che più ti piacciono a partire da oggi a domenica 24 maggio. :-)
Lun, 18/05/2015 - 09:59- accedi o registrati per inviare commenti
Baudolino

Felice e triste al fin della mia strada
spero di vedere l'amore mio lontano.
Se lo vedrò non so, dovunque vada
da lui sempre sarò troppo lontano.
Duro è il valico ed aspro mi è il cammino,
nè potrò mai sapere il mio destino.
E sia fatto il volere del Signore.
Ma mi parrà gran gioia, come l'imploro
per amore di Dio, l'ostel lontano.
Se piace a lei, vi troverò ristoro,
presso di lei per quanto sia lontano.
E sarà il mio cantar sottile e fino
s'avrò la gioia d'esserle vicino.
Il cantar mi darà dolcezza al cuore.
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Ritratto di Jennie

«Non penso che mi interessi molto essere ricco, Jennie», dissi. «Voglio solo dipingere – e sapere quello che sto dipingendo. È la cosa più difficile: sapere quello che stai dipingendo, cercare di raggiungere qualcosa oltre questi tempi piccoli e difficili…».
«Sono tempi difficili, questi, Eben?» chiese sorpresa.
La guardai pensando: chiaro, cosa può sapere lei delle difficoltà, cosa può sapere in generale di cosa sia un’artista?
Dell’essere intrappolato in un mistero in cui deve trovare delle risposte, tanto per sé quanto per gli altri, un mistero che guarda il bene e il male, lo sbocciare e il putrefarsi – il mistero di un mondo che impara troppo tardi, sempre troppo tardi, a distinguere qual è la muffa e quale il germoglio…
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La linea della bellezza

Sentì che c'era qualcosa di giusto nel non vederlo, nel romanticismo della separazione, che gli avrebbe permesso di assorbire il paradisiaco scossone del pomeriggio trascorso insieme.
Giornate come quella avevano un disegno ben preciso, curve ascendenti e discendenti tutte loro: cambiare il tracciato ne avrebbe alterato la forma.
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(Potrai comunicare qua tra i commenti la tua scelta. Per ricevere il libro incentivo, invia una mail con un tuo recapito a libroincentivo@10righedailibri.it)
Lun, 17/03/2014 - 16:17- accedi o registrati per inviare commenti
Ciao, hai vinto la classifica settimanale e ti aggiudichi un libro incentivo!
Lunedì prossimo dovrai scegliere le tue righe preferite postate questa settimana :)
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Cipì

Cipì
I passeri del tetto organizzano una grande festa in onore di Cipì e Passeri.
Mami è orgogliosa di suo figlio
e gli dice di restare sempre così:buono.generoso e vivace
per niente superbo.
Cipì e Passeri vivono liberi, felici einsegnano ai loro figli
ad essere buoni, laboriosi e coraggiosi...Cipì
I passeri del tetto organizzano una grande festa in onore di Cipì e Passeri.
Mami è orgogliosa di suo figlio
e gli dice di restare sempre così:buono.generoso e vivace
per niente superbo.
Cipì e Passeri vivono liberi, felici einsegnano ai loro figli
ad essere buoni, laboriosi e coraggiosi...
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Ciao Natalina, le tue righe sono quelle che hanno ricevuto il maggior numero di segnalibri!!!! Complimenti per la tua vittoria. Per formalizzare la vincita devi scegliere le tue righe preferite tra quelle che verranno pubblicate questa settimana fino a domenica 16 Marzo e poi fornirci un indirizzo a cui inviare il libro incentivo all'indirizzo:
libroincentivo@10righedailibri.it
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Naty abbiamo condiviso le tue 10 righe sui social per salutare il Grande Maestro.
Lun, 03/03/2014 - 23:27- accedi o registrati per inviare commenti
La carta più alta

-Se uno ne dovesse bere un bicchiere - riprese il dottore - non se ne accorgerebbe mai, è vero. Ma se uno se ne bevesse un litro e mezzo al giorno, in capo ad una settimana incomincerebbe ad avere dei grossi problemi. L'acqua pesante si sostituirebbe all'acqua standard nei tessuti, e inizierebbe a disfare le pareti cellulari del paziente. Questo tipo di avvelenamento, in medicina, si chiama citotossico, ed è esattamente l'effetto che potrebbe avere una chemioterapia.
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La metamorfosi

Sembra così amaro restare scapoli, dover pregare da vecchi con grave discapito della propria dignità, di essere accolti quando si desideri trascorrere una serata con degli esseri umani, essere malati e dall'angolo del proprio letto contamplare per settimane la stanza vuota, doversi congedare sempre davanti al portone, ma non poter mai salire le scale a fianco della propria moglie, avere la propria stanza solo porte laterali che conducono in appartamenti altrui, portare a casa in mano la propria cena, dover ammirare bambini estranei e nonpoter ripetere continuamente: "IO NON NE HO"; uniformandoSembra così amaro restare scapoli, dover pregare da vecchi con grave discapito della propria dignità, di essere accolti quando si desideri trascorrere una serata con degli esseri umani, essere malati e dall'angolo del proprio letto contamplare per settimane la stanza vuota, doversi congedare sempre davanti al portone, ma non poter mai salire le scale a fianco della propria moglie, avere la propria stanza solo porte laterali che conducono in appartamenti altrui, portare a casa in mano la propr
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Angelo, di che anno è il libro da cui hai tratto le 10 righe? :)
Sab, 11/07/2015 - 03:11- accedi o registrati per inviare commenti
Ho comprato la tua stessa edizione del libro, appena finisco quello che ho da leggere, inizio questo. Intanto è stato un bell'impatto leggere queste righe..
..e se posso dire la mia, la solitudine fa paura se non si è capaci di restare con noi stessi. "meglio soli che male accompagnati" non dovrebbe essere consolazione, ma verità! =)
Anche se hai già vinto, lascio il mio segnalibro!
Gio, 27/06/2013 - 14:16- accedi o registrati per inviare commenti
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Complimenti Angelo!!!!!
Le tue 10 righe sono risultate le più segnalibrate e per questo ti aggiudichi il libro incentivo!
Lunedì prossimo, dopo aver scelto il vincitore tra le 10 righe postate da oggi a domenica 30 giugno, invia il tuo indirizzo a libroincentivo@10righedailibri.it
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Ciao Angelo, bentornato :)
Io torno la settimana prox... intanto lascio qualche segnalibro :)
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righe molto tristi, ma purtroppo vere- resta una consolazione :"meglo soli che mal accompagnati", anche se io non ci credo.
Lun, 17/06/2013 - 12:02- accedi o registrati per inviare commenti
E nemmeno un rimpianto. Il segreto di Chet Baker

Crudele come la natura. Chet ha combattuto per tutta la vita le crudeltà con cui doveva fare i conti. Aveva uno strumento perfetto per questo, capace con una nota soltanto di mostrare la sua alterità. Perché la tromba è alterità, è distanza, sempre. Non ti commuove come un violino o un violoncello, non ti avvolge come un pianoforte, non stimola il tuo corpo come le percussioni, non è un fiato caldo come un sassofono.
La tromba ti guarda da lontano, ti parla distante, ma non è lontana. La tromba è una maschera, e qualcuno potrebbe dire che è la maschera di un dio. Di quel dio che non avendo un volto con cui mostrarsi sceglie una sembianza che lo renda riconoscibile. Per il resto, la musica è puro mistero.
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https://www.youtube.com/watch?v=UOEIQKczRPY
Un regalino... ciao Andrea
Sab, 08/06/2013 - 12:13- accedi o registrati per inviare commenti
La voce a te dovuta

Il modo tuo d’amare
è lasciare che io t’ami.
Il sì con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perché io le baci.
Mai parole e abbracci
mi diranno che esistevi
e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi;
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.
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Il premio segnalibri della settimana va a Matilde Rodriguez che ha letto LA VOCE A TE DOVUTA di PEDRO SALINAS, GIULIO EINAUDI EDITORE.
Complimenti Matilde per i voti ricevuti, per ottenere il libro in regalo dovrai però integrare la citazione con l’anno di edizione del libro nonce il nome del traduttore.
Dopodiché, potrai mandare una email a libroincentivo@10righedailibri.it con scritto l’indirizzo dove ricevere il libro. Inoltre, il prossimo lunedì dovrai anche comunicarci le tue 10righe preferite tra le 10 righe postate da oggi a fino alla prossima domenica.
Buone letture!
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Un giorno questo dolore ti sarà utile
Un giorno questo dolore ti sarà utile
Grazie infinite... sapevo che questo libro sarebbe stato apprezzato! |
fermati tanto così
fermati tanto così
Di nuovo grazie all’editore Baldini Castoldi Dalai per il libro incentivo! |
fermati tanto così
fermati tanto così
Un ringraziamento all'editore Baldini Castoldi Dalai per il libro incentivo! |
Del metallo e della carne
Del metallo e della carne
Un ringraziamento all'editore Baldini Castoldi Dalai per il libro incentivo! |
La fine è il mio inizio
La fine è il mio inizio
Ciao, non ci è ancora pervenuto il recapito a cui mandarti i libri... puoi comunicarcelo a libroincentivo@10righedailibri.it? Enrico, Staff |
Esperimenti di felicità provvisorie
Esperimenti di felicità provvisorie
Un ringraziamento all’editore Baldini Castoldi Dalai per il libro incentivo, davvero bello! |
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Ciao Francesco, dovresti comunicarci a libroincentivo@10righedailibri.it un recapito a cui mandarti i libri incentivo vinti. |
Generations of love
Generations of love
Un ringraziamento all'editore Baldini Castoldi Dalai per il libro incentivo! |
Cuori meccanici
Cuori meccanici
Un ringraziamento all’editore Baldini Castoldi Dalai per il libro incentivo, che ho divorato! |
Il servo di Byron
Il servo di Byron
Grazie all'editore Fazi per il libro incentivo! |
Commenti
Ciao Enrico, sei nella finale di novembre, 10righe scelte dalla redazione.
Lun, 19/11/2018 - 03:44