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io speriamo che me la cavo

La Rivoluzione francese vide che c'era stata la Rivoluzione americana e fece la Rivoluzione francese. La reggina Maria Antonietta faceva una bella vita, si alzava a mezzogiorno e cinque, faceva colazione col cappuccino e il mottino, poi si lavava la faccia, le unghie, il bide'. Maria Antonietta si comprava i gioielli coi soldi delle tasse dei poveri. Poi faceva la buffona con tutti quanti. Non se ne importava dei figli, non li allattava, non li pettinava, pensava solo a se'. (...) A casa sua c'era un lusso, vivevano nel lusso, tutto era d'oro: le sedie ore, i bicchieri ori, le posate ore. Ma il popolo si puzzava la fame e le posate erano solo di plastica. Allora si scateno' e scoppio' la Rivoluzione francese. Si buttarono mazzate. Si colpiva. Uno sputo' pure in faccia a un altro. Volavano mazzate. Se c'era Brus Li li faceva volare. Andarono alla Bastiglia e se la presero, poi inventarono la chigliottina e tagliavano sempre le teste. (...) Maria Antonietta faceva la buffona pure sulla chigliottina, diceva io sono piu' bella Rivoluzione francese. E l'uccisero. Poi venne Napoleone.
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io speriamo che me la cavo

Se fossi miliardario non farei come Berlusconi, che si tiene tutto per se e non da niente a nessuno e fa solo i film sporchi. Lui ai poveri non li pensa. Lui e' miliardario solo per se e per la sua famiglia, ma per gli altri non lo e'. Io se fossi ricco come lui farei il bene, per andare in Paradiso. Se io fossi miliardario li darei tutti ai poveri, ai ciechi, al Terzo Mondo, ai cani randaggi(...)Io se fossi miliardario costruirei tutta Napoli nuova e farei i parcheggi. Ai ricchi di Napoli non darei una lira, ma ai poveri tutto, soprattutto ai terremoti. Poi farei uccidere tutta la camorra e salverei i drogati. Per me mi comprerei una Ferrari Testarossa vera, una villa e una cameriera per mamma. A papa' non lo farei andare piu' a lavorare ma lo farei stare in pensione a riposarsi, a Nicolino gli comprerei i vestiti e una 126, a Patrizia tutti i dischi di Madonna. Poi comprerei una macchina nuova pure al mio maestro perche' la sua e' tutta ammaccata, e infine vorrei andare a Venezia per vedere Venezia. Infine vorrei parlare con Maradona e invitare a casa mia Madonna, per Patrizia.
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Dracula

Ho visto la testa del Conte uscire dalla finestra. Non ne ho visto il volto, ma l'ho riconosciuto dal collo e dai movimenti della schiena e delle braccia. In ogni caso non avrei potuto confondermi sulle mani che avevo avuto cosi tante opportunita' di studiare. Dapprima ero interessato e anche un poco divertito, poiche' e' incredibile quanto poco basti a interessare e divertire un prigioniero. Ma i miei sentimenti sono mutati in repulsione e terrore quanto ho visto l'intera figura emergere dalla finestra e mettersi a strisciare giu' per il muro del castello, su quello spaventoso abisso, a faccia in giu', con il mantello che gli si spiegava intorno come un grande paio d'ali.
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Irene, mi sa che sei tu che ti senti accusata di qualcosa. Prima di tutto, non ti conosco e non mi permetto di "accusare" persone con le quali non ho mai parlato - e si intende di persona. Io ho, semplicemente, riportato il regolamento. La mia discussione era finita lì - ma tu continui. Ti garantisco che sono assolutamente tranquilla. Anzi, mi fa anche un po' ridere aver letto che "mi accanisco". :D Proporrei di chiudere qui il discorso - anche perché non mi pare sia il caso di portarlo ancora avanti. Detto ciò, ti mando un cordiale saluto ma, soprattutto, sincero.
Lun, 10/10/2011 - 12:47- accedi o registrati per inviare commenti
Se c'è un regolamento è bene rispettarlo - se il regolamento prevede che si può votare entro le 23:59, evidentemente è così. Sono sempre stata corretta su tutto e ribadisco tutto - e ci siamo ben capite. Per quanto riguarda il segnalibro, questa è l'unica cosa di cui non mi preoccupo. Sai perché? Perché l'amore per la letteratura va oltre tutto - anche oltre questi discorsi. Questo è il mio modo di vedere le cose. Ti auguro una buona giornata e tante belle letture!
Lun, 10/10/2011 - 12:30- accedi o registrati per inviare commenti
Scusami ma tu hai cliccato 13 preferenze dopo mezzanotte! E ho controllato bene perché io ho ricevuto la preferenza esattamente poco prima delle 23:59! Inoltre hai anche eliminato il tuo segnalibro dal mio contatto!
Lun, 10/10/2011 - 08:03- accedi o registrati per inviare commenti
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La Papessa

«Ancora una cosa. Da quello che ho visto, e' piu' coraggiosa di voi. Gia', e anche piu' intelligente, nonostante sia una ragazza».
Giovanna senti' che stava per mettersi a piangere. Nessuno aveva mai parlato in quel modo per lei, tranne Esculapio.
Gerardo era... diverso.
Un bocciolo di rosa cresce nell' oscurita'. Non sa nulla del sole, eppure preme contro l' oscurita' che lo imprigiona finche' essa cede e la rosa sboccia, aprendo i petali alla luce. "Io lo amo".
Il pensiero fu tanto improvviso quanto sorprendente. Che cosa poteva significare?
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Complimenti Irene con queste righe hai vinto un libro! Facci sapere dove te lo possiamo spedire, mandaci una mail a info@10righedailibri.it
Lun, 06/06/2011 - 00:35- accedi o registrati per inviare commenti
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Gomorra

Quando arrivo vicino ai corpi prima delle autoambulanze e fisso gli ultimi momenti di vita di chi si sta accorgendo di morire, mi viene sempre in mente il finale di Cuore di tenebra, quando una donna chiede a Marlowe, ormai tornato in patria, dell' uomo che ha amato, chiede cos' ha detto Kurtz prima di morire. E Marlowe mente. Risponde che ha chiesto di lei, mentre in realta' non ha pronunciato nessuna parola dolce e nessun pensiero prezioso. (...) Si pensa che l' ultima parola pronunciata da un moribondo sia il suo pensiero ultimo, il piu' importante, quello fondamentale. Che si muoia pronunciando cio' per cui e' valso la pena vivere. Non e' cosi. Quando uno muore non viene fuori nulla, se non la paura. Tutti, o quasi tutti, ripetono la stessa frase, banale, semplice, immediata: «Non voglio morire».
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Ciao Irene, hai vinto tun libro per aver inserito nel nostro sito le migliori <<10righeogni10giorni>>. Scrivi un tuo recapito all'indirizzo info@10righedailibri.it ed uno dei nostri editori ti spedirà un libro :)
Buona Lettura
http://10righedellasettimana.blogspot.com/2011/07/le-migliori-10righeogn...
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I Malavoglia

Soltanto il mare gli brontolava la solita storia li sotto, in mezzo ai fariglioni, perche' il mare non ha paese nemmeno lui, ed e' di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di la' dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico.
Allora 'Ntoni si fermo' in mezzo alla strada a guardare il paese tutto nero, come non gli bastasse il cuore di staccarsene, adesso che sapeva ogni cosa, e sedette sul muricciuolo della vigna di massaro Filippo.
Cosi stette un gran pezzo pensando a tante cose, guardando il paese nero, e ascoltando il mare che gli brontolava li sotto.
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ACITREZZA
Trezza nera
di voci e cortili
e lava sull’acqua
e grigio di nubi.
Trezza bianca
di bimbi e grembiuli
e lenzuola nel vento
e spuma in tempesta.
Trezza d’azzurro dipinta
blu terso del cielo
che si bacia col mare.
Trezza dai mille colori
e profumo di sale
e calore del sole.
questa l'ho scritta e pubblicata un paio d'anni fa. ho piacere di donartela perché tu possa sentirti per un attimo a casa. non dev'essere facile vivere altrove, dopo avere assaporato il paradiso... a presto...
Gio, 21/07/2011 - 11:38- accedi o registrati per inviare commenti
Il mare è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, basta sedersi e lasciarsi trasportare dal suo eterno andirivieni...grazie per l'omaggio alla mia splendida terra, della quale un piccolo scorcio descritto da Verga è proprio nell'immagine che ho scelto per rappresentarmi:)
Mer, 20/07/2011 - 15:54- accedi o registrati per inviare commenti
I Malavoglia

Intanto la Provvidenza era scivolata in mare come un' anitra, col becco in aria, e ci sguazzava dentro, si godeva il fresco, dondolandosi mollemente nell' acqua verde, che le colpettava attorno ai fianchi, e il sole le ballava sulla vernice. Padron 'Ntoni, se la godeva anche lui, colle mani dietro la schiena e le gambe aperte, aggrottando un po' le ciglia, come fanno i marinai quando vogliono vederci bene anche al sole, che era un bel sole d' inverno, e i campi erano verdi, il mare lucente, e il cielo turchino che non finiva mai. Cosi' tornano il bel sole e le dolci mattine d' inverno anche per gli occhi che hanno pianto, e li hanno visti del color delle pece; e ogni cosa si rinnova come la Provvidenza, che era bastata un po' di pece e di colore, e quattro pezzi di legno, per farla tornare nuova come prima, e chi non vede piu' nulla sono gli occhi che non piangono piu', e sono chiusi dalla morte.
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Seguiro' il mio cuore

Non riesco ancora a capire come io sia riuscito a sopravvivere senza Josephine. Un uccello ha bisogno dell'aria, del cielo, del sole e della luna, e io avevo bisogno di lei per librarmi nell'immensita'. Come ho fatto a dormire notti serene, dopo che la mia mente e il mio cuore sono bruciati, diventando come nemici del mio fragile corpo, che camminava a fatica, squassato dai venti del passato, piegato come un albero dall'infuriare di una violenta tempesta? Come sono riuscito a stare senza di lei? La rosa ha bisogno dello stelo e lo stelo spunta dalla terra; i petali purpurei hanno bisogno della luce e dei raggi solari, ma hanno anche bisogno di ripararsi dalle intemperie proteggendosi sotto i rami di un albero maestoso.
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La Mennulara

Il dottor Mendico' improvvisamente si senti' stanchissimo, con le gambe indolenzite e le braccia formicolanti. Era rimasto nella stessa posizione per piu' di un'ora, le mani della Mennulara strette fra le sue, accarezzandole le dita con un movimento circolare e delicato, incessante. Sollevo' la mano destra, lasciando a palma aperta sul lenzuolo la sinistra, su cui poggiavano quelle ancora tiepide della defunta. Era un momento solenne, che conosceva bene e sempre lo emozionava, l' ultimo compito di un medico sconfitto dalla morte. Le chiuse le palpebre delicatamente. Poi le rassetto' le mani intrecciandole le dita, gliele pose con cura sullo sterno, riordino' il lenzuolo tirandolo su fino a coprirle le spalle e finalmente si alzo' per comunicare agli Alfallipe la morte della Mennulara.
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cuore di cane

«Filipp Filippovic, come siete riuscito a far venire fin qui un cane cosi nervoso?» domando' una voce maschile molto gradevole, (...) «Come ci sono riuscito? Con la dolcezza, l'unico modo di trattare un essere umano. Col terrore non si ottiene nulla da nessun animale qualunque sia il suo grado di sviluppo. L'ho sempre affermato e lo affermero' sempre. E' inutile credere di poter fare qualcosa con il terrore. No e poi no! Non rende, di qualunque specie sia: bianco, rosso o perfino marrone! Il terrore paralizza completamente il sistema nervoso... Zina!»
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Grazie mille allo staff, alle case editrici e a tutti quelli che mi hanno votata :)
Lun, 17/10/2011 - 19:35Ciao Irene, ha vinto un libro incentivo, puoi scriverci il tuo indirizzo a info@10righedailibri.it così uno dei nostri editori ti spedirà il tuo premio.
Lun, 17/10/2011 - 16:47http://10righedellasettimana.blogspot.com/2011/10/il-premio-segnalibri-d...