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L'isola di Arturo

"Dunque, pare che alle anime viventi possano toccare due sorti: c'è chi nasce ape, e chi nasce rosa. Che fa lo sciame delle api, con la sua regina? Va, e ruba a tutte le rose un poco di miele, per portarselo all'arnia, nelle sue stanzette. E la rosa? La rosa l'ha in se stessa, il proprio miele: miele di rose, il più adorato, il più prezioso! La cosa più dolce che innamora essa l'ha già in se stessa: non le serve cercarla altrove. Ma qualche volta sospirano di solitudine, le rose, questi esseri divini! Le rose ignoranti non capiscono i propri misteri."
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Lo Zen e il tiro con l'arco.

«L'arte del tiro con l'arco porta questo con sé: l'arciere affronta se stesso fin nelle ultime profondità. Probabilmente fino ad ora ve ne siete appena accorti, ma lo sentirete inevitabilmente quando in patria ritroverete amici e conoscenti: non vi intenderete più come una volta. Vedrete molte cose diversamente e misurerete con un altro metro. Anche a me è avvenuto lo stesso e questo attende tutti coloro che sono stati toccati dallo spirito di quest'arte». Come commiato, che non fu commiato, il Maestro mi porse il suo miglior arco. «Quando tirerà con questo arco sentirà che la maestria del maestro è presente. Ma non lo dia in mano ai curiosi! E quando ne sarà padrone non lo conservi per ricordo! Lo distrugga, che non ne resti che un mucchietto di cenere!».
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Viaggio al termine della notte

Viaggio al termine della notte
Tradotto da Ernesto Ferrero
Gruppo Editoriale L'Espresso (La Biblioteca di Repubblica) 2002
Quando si è giovani, l'indifferenza più arida, le porcate più ciniche, si arriva a trovargli la scusa del capriccio passionale e chissà quale segno di un romanticismo inesperto. Ma più tardi, quando la vita vi ha mostrato per bene tutto quello che può esigere in cautela, crudeltà, malizia soltanto per essere mantenuta bene o male a 37°, ti rendi conto, sei informato, hai le carte in regola per capire tutte le stronzate che contiene un passato. Basta in tutto e per tutto contemplare scrupolosamente se stessi e quel che si è diventati in fatto di schifezza. Niente più mistero, niente più ingenuità, ti sei mangiato tutta la poesia visto che hai vissuto fino a quel momento. È un cazzo fritto, la vita.
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Lo straniero

Voleva solo sapere la mia opinione. Aveva intenzione di aprire un ufficio a Parigi per trattare i suoi affari sul posto, direttamente con le grandi aziende, e voleva sapere se fossi disposto ad andarci. Questo mi avrebbe consentito di vivere a Parigi e anche di viaggiare per una parte dell'anno. "Lei è giovane, e immagino che questo tipo di vita possa piacerle." Ho detto che sì ma in fondo per me era lo stesso. Allora mi ha chiesto se non m'interessasse cambiare vita. Ho risposto che non si cambia mai vita, che comunque una vita vale l'altra e che la mia lì non mi dispiaceva affatto. Lui mi è sembrato deluso, ha detto che rispondevo sempre a vanvera, che non avevo ambizione e che questo era disastroso nel mondo degli affari. A quel punto sono tornato al lavoro. Avrei preferito non deluderlo ma non vedevo nessuna ragione per cambiare la mia vita.
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the human stain

The secret to living in the rush of the world with a minimum of pain is to get as many people as possible to string along with your delusions; the trick to living alone up here, away from all agitating entanglements, allurements, and expectations, apart especially from one's own intensity, is to organize the silence, to think of its mountaintop plenitude as capital, silence as wealth exponentially increasing. The encircling silence as your chosen source of advantage and your only intimate. The trick is to find sustenance in (Hawthorne again) "the communications of a solitary mind with itself." The secret is to find sustenance in people like Hawthorne, in the wisdom of the brilliant deceased.
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Tutto ciò che è solido svanisce nell'aria

Nelle sue prime incarnazioni, Faust vendeva la propria anima in cambio di determinati beni terreni, chiaramente individuati e universalmente ambiti: denaro, sesso, potere sugli altri, fama e gloria. Il Faust di Goethe confessa invece a Mefistofele che desidera, sì, queste cose, ma non è ad esse in quanto tali che egli realmente aspira. Ciò che questo Faust desidera per sé è piuttosto un processo dinamico capace di inglobare tutti gli aspetti dell'esperienza umana, la gioia non meno della disperazione e di assimilarli, nessuno escluso, nell'espansione illimitata del suo io. Dunque, anche la distruzione dell'io costituirà parte integrante della sua evoluzione.
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Commenti
Ciao Flavia, le tue 10 righe sono state scelte da Voi utenti. Sei nella classifica finale del mese di giugno.
Lun, 05/06/2017 - 14:16- accedi o registrati per inviare commenti
La solitudine dell'anima

Cambiamo profondamente quando le infelicità assediano la nostra vita. Ma ci sono anche le infelicità che rinascono dalla nostalgia di felicità perdute, dalla cascata di emozioni vissute un tempo e ora non più raggiungibili, dalla coscienza lacerata di immagini e di speranze infrante, e dal desiderio impossibile di recuperarle. Non saremmo infelici senza la conoscenza di una perduta felicità; e così, se in vita si è fatta l'esperienza della felicità, si vorrebbe essere felici per sempre, e ci si dispera che non sia così. E nondimeno, non è, forse, possibile che una goccia di speranza leopardiana non abbia a morire mai nemmeno nelle condizioni umane di infelicità, di quelle perdute, in particolare?
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White noise

Who knows what I want to do? Who knows what anyone wants to do? How can you be sure about something like that? Isn't it all a question of brain chemistry, signals going back and forth, electrical energy in the cortex? How do you know whether something is really what you want to do or just some kind of nerve impulse in the brain? Some minor little activity takes place somewhere in this unimportante place in one of the brain hemispheres and suddenly I want to go to Montana or I don't want to go to Montana. How do I know I really want to go and it isn't just some neurons firing or something?
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Palomar

La vita d'una persona consiste in un insieme d'avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme, non perché conti di più dei precedenti ma perché una volta inclusi in una vita, gli avvenimenti si dispongono in un ordine che non è cronologico ma risponde a un'architettura interna. Uno per esempio legge in età matura un libro importante per lui, che gli fa dire "Come potevo vivere senza averlo letto!" e anche "Che peccato che non l'ho letto da giovane!". Ebbene, queste affermazioni non hanno molto senso, soprattutto la seconda, perché dal momento che lui ha letto quel libro, la sua vita diventa la vita di uno che ha letto quel libro, e poco importa che l'abbia letto presto o tardi, perché anche la vita precedente alla lettura ora assume una forma segnata da quella lettura.
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Il cinema del no. Visioni anarchiche della vita e della società

La grande trappola di questo sistema, analizzata genialmente da Christopher Lasch in "La cultura del narcisismo", è che ognuno pensa di essere unico e di cavarsela da solo. Non siamo unici, siamo membri di una collettività e da soli si perde sempre.
La cultura che ci viene ammannita mira a consolare e ad addormentare, a farci consumare dei prodotti che il potere vuole che noi consumiamo, è una cultura del conformismo (e della parodia dell'individualismo: a ognuno il suo tatuaggio, purché tutti siano tatuati); non è una cultura che fa crescere e libera, è una cultura che neutralizza l'invito all'azione. Si tratta dunque, innanzitutto, di ricominciare a liberare il pensiero, ricominciare a pensare. Questo riguarda anche l'arte, il nostro interesse per l'arte. E, nell'arte, per il cinema.
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La lampada di Psiche

Ho desiderato un regno rosso. C’erano dei re insanguinati che affilavano le spade. Donne dagli occhi anneriti piangevano nelle giunche cariche d’oppio. Molti pirati sotterravano nella sabbia delle isole i forzieri pieni di lingotti. Tutte le prostitute erano libere. I ladri tagliavano le strade sotto il pallore dell’alba. Un gran numero di fanciulle si saziava di piaceri e di lussuria. Una compagnia di imbalsamatori dorava i cadaveri nella notte blu. I bambini desideravano amori lontani e omicidi sconosciuti. Le lastre del pavimento nelle saune erano cosparse di corpi nudi. Ogni cosa era soffregata di spezie ardenti e illuminata da ceri rossi. Ma quel regno è sprofondato sottoterra, e mi sono svegliato in mezzo alle tenebre.
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La peddi nova

Quantu strati e paisi/ e citati canusciu/ e quantu treni/ a scìnniri ed acchianari;/ quantu facci d'omini/ di fimmini/ di picciriddi chi salutanu,/ e lu trenu chi passa/ e li robbi stinnuti/ e li trizzi di l'agghia a la finestra./ Quantu strata/ cu li pedi chi dòlinu,/ quantu mpnciuti/ supra sidili di petra/ cu l'ammogghiu vicinu/ e li carusi/ ca passanu a taliari/ pi capiri cu sugnu./ Quantu notti e quantu voti/ cuntari li picciuli/ cu la manu/ nnispacchetta
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Era una città

GEORGIA
Sei tutto quello che mi resta, Charlie.
Sai, quando tua madre se n’è andata, l’ho vista in sogno. Era in riva al fiume. Niente topaie di Black Bottom, no, niente vialetti di fango e polvere e quelle casette sporche una accanto all'altra, quell'odore insopportabile e quelle dannate falene, sai, Charlie, le mosche di maggio che vengono a morire in sciami appiccicosi sulle strade e sui marciapiedi e che schiacciamo a milioni appena mettiamo piede fuori, no, era più lontano, in un posto fuori città. Ho visto tua madre in sogno la notte che se n’è andata via di casa, in riva al fiume, ma non in città. Era da qualche parte a nord, nel punto dove il fiume nasce dal grande lago. Non so cosa voglia dire, Charlie. Non sono mai stata portata per queste cose. Ma so quello che ho visto. Ero laggiù, ignoro cosa ci facessi. Passeggiavo.
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Le memorie di Barry Lyndon

[…] ordinai a Tim di portare su bicchieri, dolci, e una bottiglia del Bordeaux con il sigillo giallo: e senza perdere tempo.
Tim guardò la sua padrona, sbalordito. In realtà, fino a sei ore prima non mi sarei mai sognato di farmi portare di mia iniziativa una bottiglia di vinello: sarebbe stato assurdo come mettermi in testa di dar fuoco alla casa. Ma adesso sentivo di essere un vero uomo, con il diritto di dare ordini; e questo lo sentiva anche mia madre, che si voltò verso il servo e disse seccamente: «Mascalzone, non hai sentito quello che ha detto il tuo padrone? Vai a prendere il vino, i dolci, i bicchieri, e subito» Quindi si alzò e (visto che non lasciava certo a Tim le chiavi della cantina) senza dir nulla andò lei stessa a prendere il vino che poi Tim ci portò poi in debita forma su un vassoio d’argento.
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La melodia dell'universo.

La prima cosa che mi ha colpito di Neil Young è stata la voce. Quel falsetto che scava solchi di malinconia dentro al cuore. Un falsetto inconfondibile e toccante, che pure passa in secondo piano di fronte alla prorompente bellezza delle sue canzoni. Dalle folgoranti ballate, che raggiungono vette di lirismo Leopardiano, alle trascinanti cavalcate rock, permeate di quella disobbedienza civile, unica arma efficace contro l'arroganza della politica. Del resto la vita non è stata agevole per The Loner, figlio di genitori separati, e colpito dalla poliomielite all'età di 6 anni. La chitarra elettrica come valvola di sfogo e il mal di vivere da appendere alle pareti della cameretta, vicino al poster di Elvis.
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L'ombra del vento

Quando terminai di leggere il manoscritto di Nuria Manfort si
Stava già facendo giorno. Quella era la mia storia. La nostra
Storia. Nei passi perduti di Carax riconobbi le orme dei miei,
ormai irrecuperabili. Mi misi a camminare avanti e indietro
per la stanza come un animale in gabbia. Ero spossato, ma no-
nostante i miei rimorsi e le mie incertezze non intendevo più
sottrarmi alle conseguenze delle mie azioni. Mi infilai il cap-
potto, misi il manoscritto in una tasca interna e uscii. Faceva
freddo e nevicava. Il cielo si disfaceva in lacrime pigre di luceQuando terminai di leggere il manoscritto di Nuria Manfort si stava già facendo giorno. Quella era la mia storia. La nostra storia. Nei passi perduti di Carax riconobbi le orme dei miei, ormai irrecuperabili. Mi misi a camminare avanti e indietro per la stanza come un animale in g
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Ciao Argiovan58, sei nella classifica del mese di aprile, 10righe scelte dalla redazione.
Mer, 11/04/2018 - 17:45- accedi o registrati per inviare commenti
Libro delle domande

LXXII
Se tutti i fiumi sono dolci
da dove trae il sale il mare ?
Come sanno le stagioni
che debbon cambiare camicia ?
Perché cosi lente d'inverno
e cosi palpitanti dopo ?
E come sanno le radici
che devono uscire alla luce ?
E poi salutare l'aria
con tanti fiori e colori ?
E sempre la stessa primavera
quella che ripete la sua parte ?
["Nel Libro de las preguntas, quinto dei libri postumi nerudiani, sembrano prender corpo con rinnovato vigore tutti i molteplici interrogativi che da sempre hanno assillato il poeta, ma questa volta senza che egli cerchi, almeno apparentemente, una risposta ad essi." Nella Prefazione di Giuseppe Bellini]
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Acciaio

Correvano, la bionda e la mora, nel mare. Si sentivano frugare dagli occhi maschili. Era quello che volevano, essere guardate. Non c'era un perché preciso. Giocavano, si vedeva, ma facevano anche sul serio.
La mora e la bionda. Loro due, sempre e solo loro due. Quando uscivano dall'acqua si tenevano per mano come i fidanzati. E al bagno del bar entravano insieme. Sfilavano su e giù per la spiaggia, voltandosi prima una poi l'altra quando ricevevano un apprezzamento. Te la facevano pesare, la loro bellezza. La usavano con violenza. E se Anna, ogni tanto, ti salutava anche se eri sfigata, Francesca non salutava mai, non sorrideva mai. Tranne ad Anna.L'estate del 2001, nessuno la può dimenticare. Anche il crollo delle Torri fu, in fondo, per Anna e Francesca, parte dell'orgasmo che provarono nello scoprire che il loro corpo stava cambiando.
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Ciao Giovanni, sei nella finale settimanale del mese di aprile, scegli da lunedì 16 aprile a domenica 22 aprile, 10righe che più ti piacciono, riportando qui il link scelto.
Lun, 16/04/2018 - 17:00- accedi o registrati per inviare commenti
SPREZZATURA---50 Ways Italian Genius Shaped The World

SPREZZATURA---50 Ways Italian Genius Shaped The World
Anchor Books 2001
The demands of mass production are contrary to my temperament, for I am mainly interested in promoting new developments. I should like to put something new into my cars every morning---an inclination that terrifies my staff. Were my wishes in this respect to be indulged, there would be no production of standard models at all, but only a succession of prototypes. --- Enzo Ferrari
Chapter Forty - nine, Ferrari---on the road to perfection
in "Sprezzatura --- 50 Ways Italian Genius Shaped The World" by Peter D'Epiro and Mary Desmond Pinkowish.
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La verità prima

«Niente miracolo dunque?». I due si guardarono, sapendo perfettamente cosa avrebbe comportato la rivelazione di un simile testo, se originale.
«Non sono mai stato un gran credente».
«Nemmeno io, ma mi sembra di andare un po' oltre con certe affermazioni».
Furio la invitò a continuare con un gesto.
«Essere scettici ha un fulcro. Razionali fino in fondo pure. Ma capisci che è ben diverso dubitare che un fatto sia avvenuto o essere convinti che si tratti di credenze popolari e... dire invece che si è trattato tutto di un imbroglio».
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Tutto ciò che è solido svanisce nell'aria
Tutto ciò che è solido svanisce nell'aria
Grazie! |
Cinema, mito e filosofia
Cinema, mito e filosofia
Bello! |
Le avventure di Alice nel Paese delle Meravigliei
Le avventure di Alice nel Paese delle Meravigliei
Bellissimo! |
Felici i felici
Felici i felici
Sembra interessante! Grazie per aver condiviso, metto in lista :D |
Il Conte di Montecristo
Il Conte di Montecristo
Grazie Natalina e... hai proprio ragione! Ogni volta che vengo su questo sito e leggo le citazioni, finisco per arricchire sempre di più la mia lista di libri ancora da leggere! :D |
WALDEN; o, vita nei boschi
WALDEN; o, vita nei boschi
io adoro Thoreau! Ottima lettura! =) |
Memorie di una ragazza perbene
Memorie di una ragazza perbene
Grazie =) |
Lettere a Lucilio
Lettere a Lucilio
Bellissimo! L'ho letto anche io!! =) |
Sherlock Holmes selected stories
Sherlock Holmes selected stories
2014! |
Sherlock Holmes selected stories
'Quanto piccoli ci sentiamo con le nostre ambizioni meschine e nostri sforzi in presenza delle grandi forze elementari della natura! Conosci Jean Paul?' |
Commenti
Ciao Flavia sei nella finale di settembre, 10 righe scelte da Voi utenti.
Lun, 02/10/2017 - 19:32