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Il GGG

- è tanto che l'Inghiotticicciaviva ha voglia di papparsela - disse il GGG con un sorrisetto.
- Chi, la Regina? - dece Sofia, fuori di sé.
- Proprio. L'inghiotticicciaviva dice non ha mai mangiato una regina, e che deve essere particolarmente smaccheramellosa -.
- Ma è pazzo! -
- Però l'Inghiotticicciaviva dice che c'è troppi soldati intorno al palazzo e che non ha il cuoraggio di raschiare.
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Andrea e il Mondo dei Chapas

Era ora di correre in biblioteca.
Il vecchio edificio di mattoni rossi era a soli cinque minuti dalla scuola. Andrea provava sempre un po’ di soggezione davanti a quell’enorme costruzione. Si diceva dovesse avere almeno due secoli. Chissà quanti misteri aleggiavano all’interno, per questo Andrea, le rare volte in cui vi si era recato, si era fatto accompagnare da qualcuno, di solito da Arriette.
Prese fiato e avanzò sull’imponente scalinata che conduceva all’ingresso.
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Andrea e il Mondo dei Chapas

A notte fonda Evon sgattaiolò fuori dal letto, attento a non fare rumore per non svegliare i suoi genitori. Attraversò di corsa il giardino, grato che ci fosse la luna piena a illuminare la strada, e dopo una lunga camminata giunse al vecchio pozzo abbandonato. Sarebbe passato da lì per raggiungere il mondo degli umani. Guardò la luna specchiarsi sulla superficie dell‘acqua, recitò la formula magica e dopo qualche istante sentì una fresca brezza avvolgerlo e farlo passare attraverso il pozzo proteggendolo dall’acqua. Ogni volta si stupiva di come riuscisse a passare da un mondo all’altro restando completamente asciutto. In un attimo si ritrovò nell’armadio di Andrea.
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Il GGG

- è tanto che l'Inghiotticicciaviva ha voglia di papparsela - disse il GGG con un sorrisetto.
- Chi, la Regina? - dece Sofia, fuori di sé.
- Proprio. L'inghiotticicciaviva dice non ha mai mangiato una regina, e che deve essere particolarmente smaccheramellosa -.
- Ma è pazzo! -
- Però l'Inghiotticicciaviva dice che c'è troppi soldati intorno al palazzo e che non ha il cuoraggio di raschiare.
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"Il figlio dell'Orco e della Strega"

C’era una volta, in un boschetto lontano lontano, una grotta buia e profonda, umida e piena di rumori terrificanti. In questo posto dal quale tutti si tenevano ben lontani, vivevano un terribile orco ed una bruttissima strega. Non erano cattivi, ma così brutti, così brutti che i poveri sventurati che per sbaglio li avevano incontrati erano fuggiti urlando a più non posso e quasi volando dalla velocità con cui si precipitavano via da quella vista raccapricciante. Ed ognuno di loro portava una parrucca per nascondere i capelli ormai bianchi a prova di qualsiasi tintura.
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"Natale in Giardino"

La piccola Grace aprì gli occhi nel bel mezzo della notte. Era stata svegliata da rumori attutiti di passi, trambusto, un gran tramestio. Si alzò a sedere sul letto ancora nel sonno, ed era un po’ spaventata. Ma ci pensò subito: era la vigilia di Natale! Quei rumori così sinistri non potevano esser altro che Babbo Natale che con i suoi folletti preparava una montagna di pacchi e pacchetti sotto il suo grande albero luminoso. In realtà Grace poco credeva a queste cose… ma che altro poteva essere? Forse si era solo sbagliata, era pronta a ricredersi. Scese di corsa dal letto senza nemmeno infilare le ciabatte ed in un batter d’occhio fu in salotto… dove papà stava stringendo il nodo alla cravatta e la mamma finiva di allacciarsi le scarpe. Appena la videro, il rimorso si dipinse sulle loro facce tese e pallide. “Grace, ti sei svegliata…” iniziò la mamma, ma la piccola la interruppe: “Dove andate a quest’ora? E’ notte fonda! E…è la vigilia! Non…penserete di lasciarmi sola!”.
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La mappa del destino

Scrisse nella luce del sole e nel bagliore delle candele.
Raccontò di Bernardo
Di Nirvan.
Di Abelardo e Eloisa.
Della caverna. di Jean, dell'Infuso della Rivelazione, dei Templari, di una lunghissima esistenza al servizio di Dio.
E quando ebbe concluso, una volta che le sue parole furono ben nascoste sotto il
codice di Jean, mise a frutto un altro dei suoi talenti. Avrebbe disegnato sul manoscritto le piante che avevano avuto un ruolo centrale nella sua storia, nonché i dipinti nascosti tra le rocce di Ruac.
Quelle piante e quei dipinti che, tanti anni addietro, avevano stupito i monaci convalescenti.
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Mille splendidi soli

La smorfia di Tariq insegnò a Laila che i ragazzi erano diversi dalle ragazze nell'espressione dei propri sentimenti . Non esibivano l'amicizia. Non sentivano il profondo bisogno di parlarne. I ragazzi, aveva capito, trattavano l'amicizia alla stessa stregua del sole: ne davano per scontata l'esistenza, e traevano il massimo godimento dal suo splendore solo quando non lo guardavano direttamente.
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GIOCO - Riga 10

Prendi un libro, quello che vuoi, il tuo preferito, uno che devi ancora leggere, il primo su cui posi lo sguardo e... aprilo a pagina 10... CERCA la frase numero 10 e SCRIVILA sotto come commento. Aggiungi anche il titolo del libro e il nome dell'autore.
(24 luglio) Da questo momento in poi, le frasi troppo lunghe verranno cancellate.
Dovete scrivere solo la RIGA n. 10.
Per le frasi più lunghe (10 righe) c'è l'area apposita
http://scrivi.10righedailibri.it/
Se nel libro la pagina 10 è bianca scegliete un altro libro.
:)
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Commenti
...scompare tra le vecchie ceppaie sfatte, tra l'erba alta... - NEVE, CANE, PIEDE Claudio Morandini
Lun, 29/01/2018 - 19:07- accedi o registrati per inviare commenti
"Interessante", pensai, al mondo c'è gente che ama dispensare il buongiorno. (703 ragioni per dire di si, F.L. Koraline)
Gio, 24/08/2017 - 19:20- accedi o registrati per inviare commenti
il ragazzo che condivideva con l'autore la capacità di ascoltare (nel barile delle mele, e non solo) (La vera storia del pirata Long John Silver, Bjorn Larsson)
Gio, 24/08/2017 - 18:19- accedi o registrati per inviare commenti
Voglio dire,devo essere morta per forza e gli angeli devono avere avuto compassione di me perchè la testa scura e riccioluta che mi pare di intravedere è così ben proporzionata e così attraente da essere quella di un angelo.(un imprevisto chiamato amore-Anna Premoli)
Mer, 21/06/2017 - 22:36- accedi o registrati per inviare commenti
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Forse dietro il colle Vecchio, o dietro ancora, ma di tanti e tanti metri e tantissimi passi di un uomo (Marta La Sarta di Valentina Di Cesare)
Sab, 19/03/2016 - 00:04- accedi o registrati per inviare commenti
teoria irregolare di casette grigie e fabbricati color polvere
Nonchiedere perchè - Franco Di Mare
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tanto vale portare a termine
mamma di Valentina Diana, Einaudi
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processo nei confronti di quattro agenti del LAPD , il distretto di...
Mer, 24/06/2015 - 12:05- accedi o registrati per inviare commenti
processo nei confronti di quattro agenti del LAPD , il distretto di...
Mer, 24/06/2015 - 12:03- accedi o registrati per inviare commenti
GIOCO - Eufemismi in graticola

IL GIOCO CONTINUA
Scrivi gli EUFEMISMI che secondo te sono da RICORDARE o da DIMENTICARE.
Per eufemismo intendiamo l’espediente utilizzato nella lingua italiana parlata o scritta con cui sostituiamo una parola o un’espressione che ci sembra troppo diretta con un’altra che abbia lo stesso significato.
Puoi giocare pìù volte TUTTI I GIORNI
Scrivi il tuo eufemismo nei commenti per partecipare al gioco…
Esempi di parole ed espressioni
incinta: In dolce attesa (da ricordare) – è in stato interessante (da eliminare)
persone licenziate: Esuberi (da dimenticare).
Il gioco è ispirato al libro “Scrivere bene (o quasi)”, di Elisabetta Perini, Giunti Editore
link prime 46 pagine http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/scrivere-bene-o-quasi
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Commenti
Don Abbondio non era nato con un cuor di leone (da ricordare)
Sab, 02/06/2012 - 08:50- accedi o registrati per inviare commenti
Se son rose fioriranno ( da dimenticare)
Anche i ricchi piangono ( da ricordare)
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guardare il bicchiere mezzo pieno (da ricordare)
punti di vista... (da ricordare)
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per dire che va tutto bene: "tutto a posto e niente in ordine" (da dimenticare)
tutto è bene quel che finisce bene (da dimenticare)
chi non muore si rivede (da dimenticare)
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La speranza è ultima a morire (Da ricordare)
Chi di speranza vive disperato muore (Da scordare)
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (Da ricordare)
Stiamo facendo la fine del topo (Da scordare)
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essere normali ( da scordare) essere diversi (da scordare)
essere (da ricordare)
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Andrea e il Mondo dei Chapas

Era ora di correre in biblioteca.
Il vecchio edificio di mattoni rossi era a soli cinque minuti dalla scuola. Andrea provava sempre un po’ di soggezione davanti a quell’enorme costruzione. Si diceva dovesse avere almeno due secoli. Chissà quanti misteri aleggiavano all’interno, per questo Andrea, le rare volte in cui vi si era recato, si era fatto accompagnare da qualcuno, di solito da Arriette.
Prese fiato e avanzò sull’imponente scalinata che conduceva all’ingresso.
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L'immoralista

<< E’ quello che voglio>> rispose Melanque. << Ah se tutte le persone che sono intorno a noi potessero persuadersi di questo! Ma i più pensano di ottenere qualcosa di buono da se stessi solo con la costrizione, e si accettano solo contraffatti. Ognuno desidera assomigliare il meno possibile a se stesso; ognuno si costruisce un modello, poi lo imita; accetta addirittura un modello già scelto. Si dovrebbe cercare altre cose nell’uomo io credo. Ma non si osa farlo. Non si osa voltare pagina, io le chiamo leggi dell’imitazione, leggi della paura. Hanno paura di essere soli e così non si trovano mai. Io disprezzo questa agorafobia morale che è la peggiore delle vigliaccherie. E invece è sempre da solo che l’uomo crea una sua vita. Ma chi cerca qui di crearsela? Quello che sentiamo in noi di diverso, è la parte più preziosa, quella che determina il valore di ciascuno, eppure si cerca di sopprimerla. Si ricorre all’imitazione pretendendo così di mare la vita >>
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C'é un errore nella penultima riga mi sembra...c'é scritto "mare", ma dovrebbe essere "amare"...?
Mar, 14/02/2012 - 16:25- accedi o registrati per inviare commenti
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GIOCO - Riga 10
GIOCO - Riga 10
Camminava rasente le facciate, risalendo la strada (Il GGG, di Roald Dahl, Salani editore) |
GIOCO - Riga 10
stava per chiedere spiegazioni alla mamma, l'auto si fermò. (La bambina con il basco azzurro di Daniele Nicastro - runde taarn edizioni) |
GIOCO - Riga 10
Camminava rasente le facciate, risalendo la stra- . |
GIOCO - Riga 10
racchetta da tennis e la chitarra che il nonno gli aveva regalato - Andrea e il mondo dei Chapas, Greta Marras - AltroMondo editore |
GIOCO - Riga 10
Ignorava quando sarebbe stato convocato per discutere del motivo che lo aveva condotto lì,...Il marchio del diavolo - glenn cooper |
Libri in camicia
Libri in camicia
E' vero @mel va, questione di gusti. Concordo con te per quanto riguarda i libri di Zafon. |
Libri in camicia
La solitudine dei numeri primi, di Paolo Giordano. Un libro permeato di tristezza e senso d'impotenza. I due protagonisti soffrono dall'inizio alla fine e non c'è alcun colpo di scena che dia una scossa alla storia, che procede piatta e lascia al lettore solo un senso d'angoscia. |
GIOCO - Eufemismi in graticola
GIOCO - Eufemismi in graticola
indorare la pillola (da ricordare) rendere più piacevole qualcosa di sgradevole (da dimenticare) |
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Gio, 08/03/2012 - 11:49