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L'inverno del Mondo

L'inverno del Mondo
Tradotto da A. Colombo, P. Frezza Pavese, N. Lamberti, r. Scarabelli
Mondadori 2013
- Non ritieni preferibile che la stampa abbia la possibilità di criticare chiunque allo stesso modo? - chiese la mamma.
- Idea fantastica, ma voi socialisti vivete nel mondo dei sogni. Noi individui dotati di senso pratico, invece, sappiamo che la Germania non può vivere di ideali. La gente deve aver pane, scarpe e carbone.
- Sono pienamente d’accordo. Anche a me farebbe comodo più carbone, però voglio che Carla ed Erik crescano cittadini di un paese libero.
- Voi sopravvalutate la libertà. Non serve a rendere felice la gente che preferisce essere comandata. Io desidero che Werner, Frieda e il povero Axel crescano in un paese orgoglioso, disciplinato ed unito.
- E per essere uniti è necessario che giovani delinquenti in camicia bruna picchino anziani bottegai ebrei?
- La politica è brutale. Non ci possiamo fare niente.
- Al contrario. Tu ed io siamo persone che contano, Ludwig, anche se in modo diverso. E’ nostro compito rendere la politica meno brutale… più onesta e razionale, meno violenta. Se non lo facciamo ci sottraiamo al nostro dovere di patrioti.
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INFERNO

“Ciò significa che i perfezionamenti genetici legalizzati avrebbero quindi come conseguenza immediata la nascita di un mondo diviso tra chi può permetterseli e chi no. Esiste già un divario crescente tra ricchi e poveri, ma l’ingegneria genetica creerebbe una razza di superumani e una di sub…umani, o individui percepiti come tali. La gente si preoccupa perché l’un per cento di ultraricchi governa il mondo? Provi un po’ a immaginare cosa succederebbe se quell’un per cento fosse anche una specie superiore, nel vero senso della parola: più intelligente, più forte, più sana. E’ proprio il genere di situazione che ha in sé il germe della schiavitù o della pulizia etnica”
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VATICANUM

Sua madre aveva fede. Ma che cosa significava? Aveva senso avere fede in Cristo conoscendo già la vera storia di Gesù e della trasformazione dei suoi insegnamenti ebraici in qualcosa di completamente diverso? Tomas aveva sempre pensato che fosse una sciocchezza credere in una qualsiasi cosa che presentasse dati insufficienti. Erano la ricerca, la scienza e la conoscenza che riportavano alla fede, non la repressione dei dubbi, l’ignoranza e i dogmi. La fede non poteva essere cieca: doveva essere informata. Nessuna verità poteva essere indiscutibile. Le persone che credevano senza sufficienti informazioni, pensava lui, non erano che sempliciotti, sprovveduti e superstiziosi, disposti ad abboccare alla prima stupidaggine che veniva raccontata loro. La fede era valida soltanto se si basava sul sapere.
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VATICANUM

A Valentina rilucevano gli occhi.
- Non le sembra una trovata brillante? – chiese – In un colpo solo, Gesù ha reso impossibile l’applicazione di una legge crudele senza revocarla. Geniale, no?
- E’ una storia stupenda, - concordò Tomàs. – C’è dramma, conflitto, tragedia e, nel momento del climax, quando la tensione raggiunge l’apice e Gesù e l’adultera sembrano perduti, lei destinata alla lapidazione e lui ad essere sbeffeggiato dai farisei, ecco che ci si presenta una soluzione sorprendente e meravigliosa, piena di umanità, compassione, perdono e amore. Basta ascoltare questa magnifica storia per comprendere la grandezza di Gesù e dei suoi insegnamenti. – fece una smorfia e alzò un dito, interrompendo un flusso di parole. – C’è solo un piccolo problema.
- Problema? Quale problema?
- Non è mai accaduto.
- Come?
Tomàs sospirò.
- La storia dell’adultera, mia cara, è falsa.
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Il nome della rosa

Guardammo nelle prime vasche, che erano vuote. Solo l’ultima, celata da una tenda tirata, era piena e accanto vi giaceva, ammucchiata, una veste. A prima vista, alla luce della nostra lampada, la superficie del liquido ci apparve calma: ma come il lume vi batté sopra vi intravvedemmo sul fondo, esanime, un corpo umano, nudo. Lo tirammo lentamente fuori: era Berengario. E questo, disse Guglielmo, aveva veramente il volto di un annegato. Le fattezze del viso erano gonfie. Il corpo, bianco e molle, privo di peli, pareva quello di una donna, salvo lo spettacolo osceno delle flaccide pudenda. Arrossii, poi ebbi un brivido. Mi segnai, mentre Guglielmo benediceva il cadavere.
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Ciao Claudio Imperiale, ho scelto le tue dieci righe per il libro incentivo Un Crimine al Giorno :)) manda i tuoi dati a questo indirizzo per poterlo ricevere :D libroincentivo@10righedailibri.it
Lun, 09/07/2012 - 19:30- accedi o registrati per inviare commenti
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Claudio, ricordati di riportare i link delle tue citazioni nei commenti di http://scrivi.10righedailibri.it/un-crimine-al-giorno :)
Mer, 04/07/2012 - 20:35- accedi o registrati per inviare commenti
In difesa di Jakob

Poi mi sovvenne un altro pensiero, inevitabile date le circostanze: senza dubbio anche Dan Rifkin intendeva tenere il figlio lontano dai pericoli quanto me e, senza dubbio, era impreparato quanto me a dirgli addio. Ma Ben Rifkin giaceva nella cella frigorifera del dipartimento di medicina legale mentre mio figlio era sdraiato nel suo letto caldo, l’uno diviso dall’altro solo dalla sorte. Mi vergogno ad ammettere che pensai: Grazie a Dio. Grazie a Dio è stato ucciso suo figlio, non il mio. Pensai che non sarei riuscito a sopravvivere a una simile perdita
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Il cimitero di Praga

I tedeschi li ho conosciuti, e ho persino lavorato per loro: il più basso livello di umanità concepibile. Un tedesco produce in media il doppio delle feci di un francese. Iperattività della funzione intestinale a scapito di quella cerebrale, che dimostra la loro inferiorità fisiologica. Ai tempi delle invasioni barbariche le orde germaniche costellavano il percorso di ammassi irragionevoli di materia fecale. D’altra parte, anche nei secoli scorsi, un viaggiatore francese capiva subito se aveva già varcato la frontiera alsaziana dall’anormale grandezza degli escrementi abbandonati lungo le strade. E bastasse: è tipica del tedesco la bromidrosi, ossia l’odore disgustoso del sudore, ed è provato che l’orina di un tedesco contiene il venti per cento di azoto mentre quelle delle altre razze solo il quindici.
Il tedesco vive in uno stato di perpetuo imbarazzo intestinale dovuto all’eccesso di birra e di quelle salsicce di maiale di cui s’ingozza. Li ho visti una sera, durante il mio unico viaggio a Monaco, in quelle specie di cattedrali sconsacrate, fumose come un porto inglese
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certamente un personaggio, ha ragione di sottolinearlo, poteva esprimere questi giudizi così pesanti. Resta il fatto che le ha scritte Eco... tutto qui.
Sab, 30/06/2012 - 09:37- accedi o registrati per inviare commenti
tutto torna: edito nell'ottobre 2010 non poteva averlo letto... era il 2009.
Ven, 29/06/2012 - 17:57- accedi o registrati per inviare commenti
Sono disorientata, confusa... mi è capitato in passato di insegnare rudimenti di italiano ad una signora tedesca che voleva a tutti i costi approfondire la nostra lingua per leggere (e capire, suppongo) proprio Umberto Eco... Forse la signora non aveva ancora letto questo libro e si era fermata a Il nome della rosa, di cui era più che affascinata... mistero...
Ven, 29/06/2012 - 17:54- accedi o registrati per inviare commenti
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...mi chiedo se tu abbia scritto queste dieci righe PRIMA o DOPO la partita di ieri sera.... saluti cari emmabi
Ven, 29/06/2012 - 09:49- accedi o registrati per inviare commenti
golden boot

- Maestro -, disse il prete, - in questo paese non arriva neppure il giornale della frontiera, la cultura vale meno delle falene che vanno a bruciarsi sulle lampade a olio. Perché un uomo della vostra levatura è finito quaggiù? –
Il maestro si sistemò la presa di tabacco che irritava le gengive. Era da tempo che aspettava quella domanda. – Vede reverendo -, cominciò, - c’è stato un tempo in cui Golden Boot esisteva. Le mandrie passavano regolari, la terra concedeva oro, la striscia di case si allungava a lambire il deserto, e avevamo aperto anche una scuola. Era la vita. La speranza riempiva le strade e si era arrivati ad avere tre hotel. Poi le insegne sono finite nelle stufe, la scuola senza ragazzi, le case abbandonate, tutto passato come un cambio di stagione. Siamo sopravvissuti alle tempeste di sabbia, agli inverni malevoli, ai disgeli che trasformano il mondo in palude. Abbiamo resistito alle cavallette l’anno che sono arrivate a sciami,
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I Miserabili

Fatto sta che non era piaciuto. Fra le altre stranezze, si dice una sera, trovandosi in casa di uno
dei suoi confratelli più qualificati, si lasciò sfuggire queste parole: - Che belle pendole! Che bei tappeti! Che belle livree! Tutto questo deve essere molto seccante. Oh! non vorrei aver d’attorno queste cose superflue che mi griderebbero incessantemente all’orecchio: C’è gente che ha fame! C’è gente che ha freddo! Ci sono i poveri!
Diciamolo di passaggio, l'odio del lusso non sarebbe un odio intelligente, perchè implicherebbe l'odio per le arti. Però tra la gente di chiesa, al di fuori della cerimonia il lusso è un torto e pare che riveli delle abitudini realmente poco caritatevoli. Un prete ricco è un controsenso. Il prete deve restare vicino ai poveri. Ora è possibile stare a contatto continuamente, notte e giorno, con tutte le miserie, con tutte le sventure, con tutte le indigenze senza possedere una parte di quella santa miseria, come la polvere del lavoro?
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La caduta dei giganti

La caduta dei giganti
Tradotto da Adriana Colombo, Paola Frezza Pavese, Nicoletta Lamberti, Roberta Scarabelli
A. MONDADORI 2010
- Quindi tutti i libri della Bibbia sono stati scritti in origine in varie lingue e poi tradotti in inglese – disse Billy al padre.
- Già. E la Chiesa cattolica romana ha cercato di bandire le traduzioni: non voleva che la gente come noi leggesse la Bibbia per conto proprio e discutesse con i preti. – Quando parlava dei cattolici, il papà era poco cristiano. Sembrava odiare il cattolicesimo più dell’ateismo, però adorava discutere.
- Bene, allora. Dove sono gli originali? – chiese Billy.
- Quali originali? –
- I libri originali della bibbia, scritti in ebraico ed in greco. Dove sono conservati? –
[…]
– Be’, in realtà noi non abbiamo gli originali – rispose il papà. – Si sono consumati secoli fa. Abbiamo le copie. –
- Allora dove sono le copie? –
- In posti diversi: monasteri, musei…
- Dovrebbero essere conservate tutte in un solo posto.
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Il Dottor Zivago

Sopravvenne l'inverno,l'inverno che si prevedeva.Ancora non spaventava tanto come i due inverni che lo seguirono,ma era già della loro specie,buio affamato,freddo,tutto impegnato nel distruggere ciò che era abituale e nel rifaretutti i fondamenti dell'esistenza,negli sforzi sovrumani di avvinghiarsi alla vita che sfuggiva.Furono tre quei terribili inverni uno dopo l'altro,e non tutto ciò sembra avvenuto tra il 1917 e il 1918 successe in realtà allora;forse avvenne piu' tardi.Quegli inverni che si susseguirono sono fusi insieme e difficilmete distinguibili l'uno dall'altro.L'antica vita e l'oSopravvenne l'inverno,l'inverno che si prevedeva.Ancora non spaventava tanto come i due inverni che lo seguirono,ma era già della loro specie,buio affamato,freddo,tutto impegnato nel distruggere ciò che era abituale e nel rifare tutti i fondamenti dell'esistenza,negli sforzi sovrumani di avvinghiarsi alla vita che sfuggiva.Furono tre quei terribili inverni uno dopo l'altro,e non tutto ciò sembra avvenuto tra il 1917 e il 1918 successe in realtà allora;forse avvenne piu' tardi.Quegli inverni
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L'americano tranquilo

"Il colonnello vi sta dicendo che il nemico ha sofferto una secca sconfitta e perdite severe"diceva l'interprete."l'equivalente di un completo battaglione.Gli ultimi distaccamenti si stanno ora ritirando dall'altra parte del Fiume Rosso su zattere di fortuna.Le nostre forze aeree li stanno bombardando senza sosta."Il colonnello si passò una mano tra la sua elegante capigliatura bionda e,sfoderando una stecca indicatrice,si diresse a passi dinoccolati verso le lunghe carte topografiche appese alla parete."A quanto ammontano le perdite francesi?"chiese un corrispondente americano.
Il colonnello conosceva perfettamente il significato della domanda.
Il momento in cui veniva posta era sempre lo stesso.Fece comunque una pausa,sorrise cordialmente a stecca alzata,come un maestro che sa di essere popolare fra i suoi alunni,finchè l'interprete non tradusse.Poi rispose con paziente ambiguità.
"il colonnello dice che le nostre perdite non sono gravi,il numero esatto non è ancora noto".
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Winter Love

Sanu si voltò di scatto, asciugandosi le mani con uno strofinaccio.
“Come è possibile che tu non conosca il suo cognome e non sappia dove abita? Come è possibile che tu non sappia niente di lui?”
Kora esitò un istante, poi rispose: “Bè, non è poi così strano. Conoscevo le cose più importanti di lui. Conoscevo il suo cuore, e ogni volta che lo guardavo negli occhi vedevo un riflesso di me stessa, una percezione di me che non avevo mai avuto prima, la Kora che avrei voluto essere.
Mi piaceva come mi vedeva. Mi vedeva come penso di essere realmente.
E quando mi toccava, toccava tutte le fibre del mio essere. Quando diceva
che mi amava, sapevo che lo diceva sul serio, e sapevo che mi amava per come sono. Non mi sentirò mai in sintonia con qualcuno come mi sono sentita con lui. Sapevo che era mio e che io ero sua. Ero sicura che avremmo avuto tutta la vita per conoscerci e non avrei mai immaginato che ci saremmo persi. Così persa che adesso, cinque mesi dopo, non sono nemmeno sicura del mio cognome.”
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La risposta è nelle stelle

Il dipinto trasmetteva la passione e la gioia di vivere che l’avevano caratterizzata; c’era anche una traccia di quel mistero che mi aveva sempre ammaliato durante tutti gli anni trascorsi insieme. Accarezzai con le dita le pennellate che formavano le labbra e le guance.
«Come…» fu tutto quello che riuscii a dire, esterrefatto.
«La risposta è dietro», mi disse con voce gentile. Voltai il quadro e vidi la fotografia che avevo scattato a Ruth e Daniel tanti anni prima. Era ingiallita e arricciata agli angoli. La staccai dalla tela e rimasi a guardarla a lungo.
«La giri», mi indicò lei toccandomi la mano.
Dietro la fotografia trovai un’annotazione scritta con calligrafia precisa.
Ruth Levinson, maestra di terza elementare.
Crede in me e io potrò essere tutto ciò che voglio da grande.
Potrò persino cambiare il mondo.
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Io che amo solo te

"Vedrai che sarai molto orgoglioso di me, papà."
Don Mimì invece non lo era per niente. E la responsabilità, ne era convinto, ce l'aveva lui stesso per come lo aveva educato. E pensare che don Mimì era un romanticone. Quando poteva, riguardava I ponti di Madison County. Se ne stava da solo nella sala degli specchi, con il telecomando in mano, pronto a fermare le immagini se entrava sua moglie, neanche fosse un film porno. Lo aveva visto una volta in dvd e da allora, come i bambini, non se ne stancava mai. Piangeva sempre nello stesso punto, quando Clint Eastwood dice: "I vecchi sogni erano bei sogni...non si sono avverati... comunque li ho avuti".
Era l'unico modo che conosceva per piangere, e ogni tanto sentiva la necessità di farlo. Ma quando la vita lo metteva davanti a un'emozione vera, lui pensava al lavoro, ai produttori egiziani e improvvisamente gli tornava il controllo di sé. Di colpo tornava don Mimì.
"Il re delle patate non versa lacrime ma solo assegni" diceva tra sé.
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Condivido il punto: "i vecchi sogni erano bei sogni... non si sono avverati (aggiungerei tutti)... comunque li ho avuti" e ne sono felice.
Ven, 26/07/2013 - 14:34- accedi o registrati per inviare commenti
La verità sul caso Harry Quebert

"Voglio scrivere un libro per difendere il tuo,Harry.Lo ammetto,in un primo momento,qunado ho saputo che l'avevi scritto per Nola,sono rimasto scioccato.Ma poi l'ho riletto.Un libro magnifico!E' così intenso!Soprattutto alla fine,quando parli del dolore che ti tormenterà per sempre.Non posso permettere che la gente infanghi il tuo romanzo,perchè è quello che ti ha formato.Sai a proposito dell'episodio della limonata,la prima volta che sono venuto a casa tua:quando ho aperto il frigo,quel frigo vuoto,mi sono reso conto della tua solitudine.E quel giorno ho capito "Le origini del male" è il libro sulla solitudine.Ha descritto la solitudine in maniera spettacolare.Sei un grandissimo scrittore!"
Smetttila Marcus!"
Il finale del tuo libro è così bello!Tu rinunci a Nola lei è scomparsa per sempre,tu lo sai,eppure l'hai aspettata nonostante tutto...Il mio unico dubbio ,adesso che ho effettivamente capito il tuo libro,riguarda il titolo.Perchè dare un titolo così cupo a unn libro così bello?
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Sardegna

Sardegna
Sul languido cielo s'incidono,
Sardegna,i tuoi monti di ferro.
Cielo velato
come da un polline
malsano,che a guardarlo ci strugge.
Malinconica Circe
è questo richiamo
che trattieni il partente,
presso il Limbara nostalgico.
Ed è così che il sardo
mai tradirà la sua terra fedele.
Quando il cisto piu' odora
e per le vie marine,
messaggio della vita misteriosa
che in te si cela,
s'avvicina fidente la pernice,
io percorsi,o Sardegna,le tue strade
saline in Gallura,
la terra d'Orisei,bianca,africana,
la Barbagia granitica e selvosa,
l'Ogliastra rossa,
ed oltre il Campidano,le cui donne
hannoseni di pietra,
mi spinsi a Teulada
ove il daino saltava
sui gradini della casa capitale.
Sostai fra gli ombrosi
aranceti di Milis.Risaliì
l'altipiano verso Man das,
in compagnia d'un canto di soldato,
unica medicina
a tanta malinconia.
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brava Naty, tutto così e io mi sto imbevendo di questa atmosfera così particolare.di questo cielo sognante. ma non vi dimentico ,anzi vi mando una brezza da questo mare cristallino. un caro saluto
Gio, 11/07/2013 - 14:31- accedi o registrati per inviare commenti
Io che amo solo te

E mentre per la prima volta sentiva suo fratello vicino a sé - che balsamo usi? - Orlando pensava a quanto sarebbe stato bello fare sesso con l'Innominato in un letto.
"La casa al mare è già aperta?"
"Credo di si."
"Posso chiedere a papà se me la lascia?"
"Certo. Quelli di fuori li abbiamo sistemati tutti in albergo, perché se li mettevamo lì sai quante critiche?"
"Quante?"
"Dai, è un modo di dire, non sfottere. Quanto t'interessa la villa?"
"Magari domani potevo andare a dormire là con Daniela." [...]
"Allora fai bene... sono proprio curioso di conoscere questa Daniela."
Sapevano tutti e due che non poteva essere vero, ma entrambi facevano finta di crederlo. Anche se Damiano, nella sua ingenuità, un po' ci sperava davvero.
"E' una ragazza semplice, come noi. E all'università è una secchiona. Anche se è molto preoccupata di non essere all'altezza, domani davanti a trecento persone.
"Non me lo dire a me, che con questo vento Chiara sta già in crisi. Ma ce l'hai una foto?"
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ciao Elena, ho avvistato la postazione dove dovrebbe aprire la piccola libreria qui !aspetto fiduciosa !
Gio, 11/07/2013 - 21:36- accedi o registrati per inviare commenti
Orlando si aspettava la domanda, e voilà: lui e Daniela abbracciati. Gay lui, lesbica lei, avevano appena deciso di "unirsi" nelle occasioni pubbliche per togliere le rispettive famiglie dall'imbarazzo. Peccato che quella fosse la prima volta, con tutte le incognite del caso. Avevano fatto qualche prova a Bari - si erano sbaciucchiati in pizzeria - ma erano sempre finiti a fare i cretini.
Gio, 11/07/2013 - 17:37- accedi o registrati per inviare commenti
AUGURI allo Staff10Righe,a tutti Voi e alle Case Editrici

SOGNO DI NATALE di Luigi Pirandello
Era festa dovunque: in ogni chiesa, in ogni casa: intorno al ceppo,
lassù; innanzi a un Presepe,
laggiù; noti volti tra ignoti riuniti in lieta cena;
eran canti sacri, suoni di zampogne, gridi di fanciulli esultanti, contese di giocatori…
E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi, dei borghi alpestri o marini,
eran deserte nella rigida notte.
E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie,da questa casa a quella,
per godere della raccolta festa degli altri;
mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo:
-Buon Natale-
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E dire che non credevo nel colpo di fulmine!

Quindi... lo guardo negli occhi. Anche lui mi guarda negli occhi. Ci guardiamo.
Ed è come se lo conoscessi da sempre, o da mai.
Ammiro la bellezza perfetta, la più desiderabile al mondo, incarnata in un altro essere. Sento che lui è come me. E' uguale a me, e in qualche oscura maniera, sono certa di questo.
I suoi occhi sono verdi e scuri come un bosco di notte, ma non è il loro colore o la loro forma che calamita il mio sguardo su di lui. So soltanto che è impossibile staccarmene. Punto e basta.
Forse è colpa della sensazione che nei suoi occhi ci sia tutto il mondo conosciuto? E anche quello sconociuto...
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Iliade
Iliade
"Come fur giunti e in un raccolti, in mezzo Diavolo d'un Omero, aveva previsto, con millenni d'anticipo, l'attuale situazione greca... |
Le parole dell'amicizia
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Ciao Barbara, ricordi quel libro incentivo che tu gentilmente mi hai fatto vincere lo scorso luglio? Non l'ho mai ricevuto. |
La guerra del Papa
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Una porta di libri
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VATICANUM - Josè Rodriguez Dos Santos - Newton Compton |
Il nome della rosa
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Grazie, Barbara. Una bella notizia. |
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Un crimine al giorno
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In difesa di Jakob
In difesa di Jakob
Partecipo a Un crimine al giorno http://scrivi.10righedailibri.it/un-crimine-al-giorno |
Commenti
Ahahah io avrei già paura di quel libro dalla copertina :D
Ven, 17/08/2012 - 18:40:))
Gio, 02/08/2012 - 17:13