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Cuore di cane

"Ivan Arnoldovic, ma è semplicissimo.... Come fate a non capirlo da solo? L'ipofisi non rimane certo sospesa nel vuoto. E' stata innestata in un cervello di cane, le occorre del tempo per attecchire. Adesso Pallinov sta compiendo le sue ultime gesta canine e, cercate di capirmi, i gatti sono ancora la cosa più innocua. Pensate che ormai, orribile a dirsi, il suo cuore non è più canino, ma umano, proprio umano. Ed è uno dei cuori più obbrobriosi tra quanti ne esitono in natura!"
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Cuore di cane

"U-u-u-u-u-u-hu-hu-huu! ... guardatemi, muoio. E il mio ululato si confonde con quello della tormenta che così, attraverso il portone, mi canta la messa da morto. E' finita per me, proprio finita. Un individuo schifoso, con quel suo lurido berretto, il cuoco della mensa per l'alimentazione normale degli impiegati del Consiglio Centrale dell'Economia Nazionale, si è preso il gusto di sbattermi addosso una pentola d'acqua bollente e mi ha mandato in malora il fianco sinistro. Brutta carogna!
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Pollice verde

Il terreno duro e asciutto, che il sole d'estate ha prosciugato, in giardino, in terrazzo, nei vasi e nelle cassette, mi dà il malessere. Invece mi piace frugare con le dita tra le foglie, o qualunque sia il materiale che abbiate scelto, e sentire cedere la terra morbida sotto i polpastrelli, soffice e umida. Pacciamare significa anche, quasi in ogni caso, andare a raccogliere il pacciame nei boschi. E anche se adesso i boschi sono assetati e silenziosi, come mummificati, rimuovendo le foglie sul terreno si sprigiona l'odore familiare e inebriante dell'humus : mi prende un presentimento di funghi che mi fa passare un brivido nella schiena.
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Mi sa questo libro quasi quasi lo compro hai visto mai che da nero il mio pollice diventa finalmente verde!!! :-)
Mar, 18/09/2012 - 18:56- accedi o registrati per inviare commenti
Orientarsi con le stelle

IL MIO CORVO
Un corvo s'è posato sull'albero davanti alla mia finestra.
Non era mica il corvo di Ted Hughes né quello di Galway Kinnell.
Non era neanche quello di Frost, di Pasternak o di Lorca.
Non era uno dei corvi di Omero, sazi di sangue
dopo la battaglia. Era un corvo qualsiasi.
Uno che in vita sua non è mai riuscito a trovare il suo posto
né a far niente che valga la pena di raccontare.
E' rimasto appollaiato sul ramo qualche istante.
Poi s'è levato in volo ed è uscito maestosamente
dalla mia vita.
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Aforismi di Zurau

Da un certo punto in là non vi è più ritorno. Questo è il punto da raggiungere.
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Aforismi di Zurau

Come un sentiero d'autunno: appena è tutto spazzato, si copre nuovamente di foglie secche
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Poesie

Qualcuno mi ha detto
che certo le mie poesie
non cambieranno il mondo
Io rispondo che certo sì
le mie poesie
non cambieranno il mondo
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I libri nella mia vita

A volte, è una grande fortuna per noi fraintendere il nostro destino quando ci viene rivelato. Spesso raggiungiamo i nostri fini a dispetto di noi stessi. Cerchiamo di evitare le paludi e le giungle, cerchiamo freneticamente di sfuggire la selva o il deserto (che sono la stessa cosa), ci attacchiamo ai capi, adoriamo gli dei invece dell'Uno e Unico, ci perdiamo nel labirinto, voliamo verso lontani lidi o parliamo con altre lingue, aduliamo altri costumi, maniere, convenzioni, ma sempre siamo tratti verso il nostro vero fine che rimane nascosto ai nostri occhi fino all'ultimo momento
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I libri nella mia vita

Quante volte, posando un libro, ci troviamo senza parole. Talvolta ciò avviene perché l'autore sembra "aver detto tutto". Ma non è a questo tipo di reazione che penso. Penso che questa faccenda dell'ammutolimento corrisponda a qualcosa di molto più profondo. E' dal silenzio che vengono tratte le parole, ed è al silenzio che esse ritornano, se usate nel modo giusto. Nell'intervallo si verifica qualcosa di inesplicabile: un uomo che è morto, in certo modo resuscita, prende possesso di te, e quando se ne torna via, ti lascia completamente mutato.
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Uno, nessuno e centomila

Perchè, se ci pensate bene, questo è il meno che possa seguire dalle tante realtà insospettate che gli altri ci danno. Superficialmente, noi sogliamo chiamarle false supposizioni, erronei giudizi, gratuite attribuzioni. Ma tutto ciò che di noi si può immaginare è realmente possibile, ancorché non sia vero per noi. Che per noi non sia vero, gli altri se ne ridono. E' vero per loro. Tanto vero, che può anche capitare che gli altri, se non vi tenete forte alla realtà che per vostro conto vi siete data, possono indurvi a riconoscere che più vera della vostra stessa realtà è quella che vi danno loro.
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"I libri ci dicono"

Nella scrittura c'è un che di impegnativo, un maggior giudizio su se stessi, vi si aggiungerà una forma. Inoltre: forse lo scrivere mi darà davvero sollievo. Oggi, per esempio, mi opprime particolarmente un antico ricordo. Mi è tornato chiaramente alla memoria già alcuni giorni fa e da allora è rimasto con me, come un fastidioso motivo musicale che non vuol lasciarti in pace. Eppure bisogna sbarazzarsene. Di simili ricordi ne ho a centinaia; ma di tanto in tanto dal centinaio se ne stacca uno e mi opprime. Per qualche motivo credo che, se lo annoterò, mi lascerà in pace. E perché non provare?
Infine: mi annoio, e non faccio mai nulla. E l'annotare in effetti è una specie di lavoro. Dicono che il lavoro rende buono e onesto l'uomo. Ecco dunque un'occasione, se non altro.
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La seconda crocifissione di Cristo

Si nutriva bene questo prete: beveva, diceva cose volgari quand'era di buonumore e picchiava quando si arrabbiava. Anche ora che era vecchio guardava le donne, e il suo sangue bolliva. La sua testa, il petto e le reni erano tutti pieni di difetti umani. Ma quando celebrava la messa o stendeva la mano a dare la benedizione o a gettare l'anatema, un vento selvaggio del deserto soffiava su di lui, e padre Grigori, mangione, bevitore, grossolano, diventava un profeta. [...]
"Maledizione a voi tutti!", borbottava capitan Burrasca mentre, appoggiandosi pesantemente al bastone, nella discesa, si avviava da solo alla residenza dell'Agà, che l'aveva invitato a bere e a mangiare a mezzogiorno. "Per queste cose, accidenti, ci vuole un cuore puro, e noi siamo Sodoma e Gomorra".
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ciao Elena :) segnalibro!
(ps: non è successo niente ;))
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Infatti Manoliò leggeva il vangelo giorno e notte ed era immerso nella meditazione. Leggeva piegato sul sacro testo, sudava a grosse gocce sforzandosi di penetrare bene nelle parole per coglierne il significato profondo; ogni parola era per lui come una mandorla di cui bisognava spezzare il durissimo guscio per scoprire e assaporare il frutto così dolce. Ma a poco a poco, col tempo, a forza d'amore, le parole si facevano meno rugose, più leggere, si schiudevano da sole sotto l'alito caldo. E d'un tratto ogni cosa apparve semplicissima: Gesù era sceso sulla terra a predicare la buona parola agli umili e agli ignoranti.
Mar, 25/09/2012 - 14:05- accedi o registrati per inviare commenti
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Il secondo paragrafo dopo i puntini è a pag. 29
Grazie di nuovo alla Castelvecchi e allo staff che ha esaudito questo mio desiderio. Il secondo libro vinto con il vecchio account.
Un libro a cui tengo immensamente e che mi ricorda una frase de I fratelli Karamàzov: Se Gesù tornasse sulla terra, lo crocifiggerebbero di nuovo.
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COMPLEANNI D'AUTORE

Buon compleanno Carlos Ruiz Zafón! (nato il 25 settembre 1964)
"Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto e l'anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza."
(L'ombra del vento)
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Come stare soli

Mi chiedo se l'attuale sensibilità culturale al fascino del materialismo - la crescente propensione a considerare la psicologia come una questione chimica, l'identità come una questione genetica, e il comportamento come il prodotto di antiche esigenze dell'evoluzione umana - non sia intimamente connessa alla rinascita dell'oralità e al declino della parola scritta tipici dell'era postmoderna: le nostre continue telefonate, le nostre effimere e-mail, la nostra tenace devozione al luccichio del televisore.
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Ciao Nadia, ti ricordo che per partecipare alla classifica settimanale le tue 10 righe devono essere complete di immagine di copertina, traduttore e anno di edizione :)
Mar, 25/09/2012 - 15:07- accedi o registrati per inviare commenti
La lettrice

Il cattivo odore di un libro é definitivo. Il buono, invece, si ingentilisce, si trasforma. I libri serbano sempre un po' della loro essenza originaria e si arricchiscono di nuovi aromi che svaniranno con l'andar del tempo, per prendere un sottilissimo, delicato e secco odor di polvere.
La carta, l'inchiostro, la colla: sarebbe semplice decrittare questa alchimia olfattiva. Ma diventare un
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Tschai

La navetta, colpita più che spinta dall’onda d’urto, precipitava roteando verso il pianeta grigio-bruno. Adam Reith e Paul Waunder venivano continuamente sbattuti da una paratia all’altra del locale di comando.
Reith, quasi privo di conoscenza, riuscì a trovare un appiglio. Aggrappandosi l pannello, abbassò l’interruttore di stabilizzazione. Invece di un leggero ronzio, si sentì un sibilo sottolineato da tonfi, tuttavia l’effetto di quel folle vortice venne a poco a poco annullato.
Reith e Waunder tornarono ai loro posti e si legarono ai sedili
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La vita felice

La virtù è qualcosa di alto, di sublime e regale, di invincibile, di instancabile; il piacere qualcosa di basso, di servile, di debole, di caduco, il cui luogo di sosta e il cui domicilio sono i postriboli e le taverne. Incontrerai la virtù nel tempio, nel foro, nella curia, in piedi davanti alle mura, coperte di polvere, cotta dal sole, con le mani callose;[...] Il sommo bene è immortale, non viene meno, ignora la sazietà e il rimorso: una mente retta non si volge indietro, non odia mai se stessa e non cambia nulla della sua vita, che è la migliore; il piacere cessa invece proprio quando diletta di più e non ha molto spazio: perciò se ne va subito, viene a noia e si fiacca dopo il primo slancio.
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Atena, ti ho postato 10 righe tratte dal Norwegian wood di Murakami, libro che preferisco in assoluto fra quelli di Murakami, bello anche Kafka sulla spiaggia !
Sab, 29/09/2012 - 19:44- accedi o registrati per inviare commenti
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Le correzioni

La sua paura ,mentre scendeva le scale, somigliava a quella che aveva provato durante un anno infelice della sua infanzia.,quando aveva implorato che le regalassero un animale e aveva ricevuto una gabbia con due criceti. Un cane o un gatto avrebbero potuto danneggiare le tende e le fodere di Enid,ma quei giovani criceti,una coppia di fratelli provenienti da una nidiata di casa Driblett, erano stati amessi in casa. Tutte le mattine,quando scendeva nel seminterrato per dar loro il mangime e cambiare l'acqua Denise tremava al pensiero di scoprire quale nuova diavoleria avessero tramato a suo beneficio durante la notte -magari un groviglio contorto di cieca prole rosso-incesto,magari una disperata e inutile risistemazione su larga scala dei riccioli di cedro in un unico grande mucchio,vicino al quale i due genitori se ne stavano tremanti sul nudo metallo del pavimento della gabbia con aria sazia ed evasiva.....
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conta le stelle

Non appena l’ebbe raggiunto, Annemarie alzò lo
sguardo, ansimante. Smise di ridere. Il suo cuore sembrò saltare un battito.
«Halte!» intimò il soldato con voce austera.
La parola tedesca era tanto familiare quanto spaventosa. Annemarie l’aveva sentita piuttosto spesso, mai però che fosse stata rivolta a lei prima d’ora.
Annemarie sollevò lo sguardo. Erano in due. Il che implicava due elmetti, due paia di occhi gelidi che la guardavano in cagnesco e quattro alti stivali lucidi, saldamente piantati sul marciapiede, che le sbarravano la strada di casa.
Il che a sua volta implicava due fucili ben saldi in mano ai soldati. Guardò i fucili, per prima cosa. Poi, alla fine, guardò in faccia il soldato che le aveva intimato l’alt.
«Perché corri?» chiese questo con voce dura. Il suo
danese era estremamente scarso. Tre anni, pensò Annemarie con disprezzo. Sono tre anni che vivono nel nostro Paese e ancora non sanno parlare la nostra lingua.
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Anna benvenuta :)
- link per leggere i primi 2 capitoli del libro http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/conta-stelle
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Questa è poesia

Canti e a sole e cielo col tuo canto
la tua voce sgrana il cereale del giorno,
parlano i pini con la lor lingua verde:
gorgheggiano tutti Il uccelli dell'inverno.
Il mare empie le sue cantine di passi,
di campane, di catene e di gemiti,
tintinnano metalli e utensili,
suonano le ruote della carovana.
Ma solo la tua voce ascolto e sale
la tua voce con volo e precisione di freccia,
scende la tua voce con gravità di pioggia,
la tua voce sparge altissime spade,
torna la tua voce carica di viole
e quindi m'accompagna per il cielo.
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Il Poeta è un fingitore
Il Poeta è un fingitore
Adoro Pessoa. Segnalibro |
Pollice verde
Pollice verde
Atena. Assolutamente consigliato anche per i pollici più neri! |
Pollice verde
Pizzetti è un incantatore... |
Cuore di cane
Cuore di cane
Immagine - Locandina del film di Alberto Lattuada |
Cuore di cane
Cuore di cane
L'immagine riproduce la locandina del film di Alberto Lattuada |
Amore liquido
Amore liquido
Grazie! |
Amore liquido
Amore liquido
Me lo sono perso! Grazie per la segnalazione. Sono poco presente su 10 righe in questo periodo. Vedrò di rimediare. A presto |
Poesie
Poesie
Grazie a tutti! |
Una stanza tutta per sé
Una stanza tutta per sé
"...Se guarderemo in faccia il fatto - perché è un fatto - che non c'è neanche un braccio al quale appoggiarci ma che dobbiamo camminare da sole e dobbiamo entrare in rapporto con il mondo della realtà e non soltanto con il mondo degli uomini e delle donne......" |
Uno, nessuno e centomila
Uno, nessuno e centomila
Quadro di Marzo Mazzoni - Oshaka - anno 2005 - Matite Colorate Su Carta Su Tavola |
Commenti
Immagine - Locandina del film di Alberto Lattuada
Mar, 18/09/2012 - 22:32