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Il figlio del cimitero

Silas alzò un sopracciglio in un arco perfetto. - (...) c'è sempre qualcuno che giudica la propria vita tanto intollerabile da pensare che la soluzione migliore sia accelerare il trapasso a un altro livello di esistenza.
- Vuoi dire che si suicida? - chiese Bod. Aveva circa otto anni, occhi grande e una grande curiosità, e non era stupido.
- Esattamente.
- E funziona? Sono più felici, da morti?
- Certe volte. Ma in genere no. è come chi crede che se va a vivere da qualche altra parte sarà felice, ma poi scopre che non è così che funziona. Ovunque tu vada, porti te stesso con te. Capisci cosa intendo?
- Più o meno.
Silas allungò la mano e scompigliò i capelli del ragazzino.
- E la strega? - chiese Bod.
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L'Ultimo Orco

«Io combatto con quello che ho e solo per vincere!»urlò Rosalba, salita a cavallo, ai volti affranti della sua miserabile schiera (...)
Cercò di ricordare cosa dicevano le grandi Regine dei drammi inventati da Yorsh (...)
«Io non sono che una fragile donna»ricordò faticosamente: mai come in quel momento le sembrava vero. «Ma ho… ma ho…»Com’era quella maledetta frase? «Ma ho lo stomaco di un Re…»
Non era lo stomaco. Cos’è che dicevano? Lei si era sempre confusa con le frattaglie: era Yorsh l’esperto di anatomia, come di qualsiasi altra cosa. Qual era il pezzo in cui secondo i menestrelli stava il coraggio?
Era piaciuta lo stesso, anche se sbagliata. La Regina osava fare dello spirito. Fu più travolgente di uno squillo di corno. Quasi meglio delle bravate di Arduin
«Io non sono che una fragile donna, ma ho i polmoni di un Re…»tentò ancora
«Sìììì!»urlarono tutti
Anche questa non era azzeccata, ma suonava bene. se per lei le trippe erano tutte uguali, probabilmente lo erano anche per la gente di Daligar
«Io non sono che una fragile donna, ma ho il fegato di un Re»questa era quella buona
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Tartarughe divine

«Cosa?» chiese Simony. «ci vorrà un esercito enorme contro di loro!»
«Infatti. E non l’abbiamo. Perciò faremo in un altro modo».
«Tu sei pazzo!»
La calma di Brutha era come il deserto.
«Può essere».
«Dobbiamo combattere!»
«Non ancora».
Simony strinse i pugni, infuriato.
«Senti… ascolta… siamo morti per delle bugie, per secoli siamo morti per delle bugie»: Agitò una mano in direzione del Dio. «Ora abbiamo una verità per cui morire!»
«No. Gli uomini dovrebbero morire per delle bugie. La verità è troppo preziosa perché degli uomini muoiano».
Simony aprì la bocca e la richiuse in silenzio, cercando le parole. Infine ne trovò alcune, dall’alba della sua educazione. «Mi è stato detto che la cosa più bella è morire per un dio» mormorò.
«Vorbis lo diceva. E lui era… uno stupido. Puoi morire per il tuo paese, per il tuo popolo o la tua famiglia, ma per un dio dovresti vivere una vita piena e indaffarata, ogni giorno di una lunga vita».
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Il figlio del cimitero

Silas alzò un sopracciglio in un arco perfetto. - (...) c'è sempre qualcuno che giudica la propria vita tanto intollerabile da pensare che la soluzione migliore sia accelerare il trapasso a un altro livello di esistenza.
- Vuoi dire che si suicida? - chiese Bod. Aveva circa otto anni, occhi grande e una grande curiosità, e non era stupido.
- Esattamente.
- E funziona? Sono più felici, da morti?
- Certe volte. Ma in genere no. è come chi crede che se va a vivere da qualche altra parte sarà felice, ma poi scopre che non è così che funziona. Ovunque tu vada, porti te stesso con te. Capisci cosa intendo?
- Più o meno.
Silas allungò la mano e scompigliò i capelli del ragazzino.
- E la strega? - chiese Bod.
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Qualcuno con cui correre

Chiuse il diario. Gli occhi le si appannavano davanti a uno scarabocchio osceno sulla porta. Se solo avesse potuto portarlo xon sé, laggiù. Ma non poteva. Cosa avrebbe fatto senza? Come avrebbe capito se stessa senza scrivere? Con dita insensibili strappò la prima pagina e la gettò fra le gambe, nella tazza. Poi un altro foglio, e un altro ancora. Un attimo. Cosa c'era qui? "Un tempo piangevo moltissimo ed ero piena di speranze. Oggi rido parecchio, un riso disilluso." Nell'acqua. "Probabilmente mi innamorerò sempre di qualcuno che ama qualcun altro. Perché? Così. Ho un talento particolare per le situazioni impossibili. Tutti hanno talento per qualcosa." Lo strappò. "La mia arte? Non lo sai? Morire il presente." Strappò, strappò tutto con furia. Si alzò e rimase ferma per un istante, le girava la testa. Erano rimasti i fogli degli ultimi giorni.
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Il mio primo libro di questo autore, non avrei mai creduto che mi piacesse questo libro. Sono a metà lettura...
Mer, 09/01/2013 - 22:03- accedi o registrati per inviare commenti
UNDERWORLD

Il rumore si spegne nell'immobilità della notte e tutto torna al silenzio di prima. Il vecchio campo di baseball si erge sopra la strada e produce un enorme silenzio, diverso da quello della strada e del fiume. I bambini nuotano ancora nell'Harlem River in estate, nella parte più a nord della città, esce dall'Hudson, e anche i suoi ragazzi si tuffano da un molo, a braccia tese. Per un attimo li vede a mezz'aria. Gli si stringe il cuore.
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L'ultima riga delle favole

C'era una volta -e c'è ancora- un'anima curiosa che vagava per gli spazi infiniti senza trovare un amore dentro il quale tuffarsi. Stava andando alla deriva negli abissi di un mare di noia quando sentì pulsare qualcosa. Una luce, fatta di musica. E rimase inebetita da tanta bellezza. Disse solo una parola e si tuffò dentro di te.
Allora vi siete dimenticati tutto e avete cominciato a vivere. Tu e la tua anima.
Per sempre felici e contenti, prometteva l'ultima riga delle favole. Invece siete finiti in una gabbia, e le sue sbarre le ha costruite il dolore. Non riuscite più a stare insieme e neppure a staccarvi. Vi trascinate senza meta sotto il peso dell'infelicità e nei vostri pensieri il futuro assomiglia a un deserto dove la nostalgia prevale sul sogno e il rimpianto sulla speranza.
Lettrice o lettore, non ti crucciare. Prima o poi -e più prima che poi- sentirai in sogno una voce di flauto.
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Un buco nel cielo - La fine del mondo in quattro storie

Poi un imprevisto, un’emozione mai provata. L’impatto con il mio corpo, la paura di aver commesso qualcosa di irreparabile, serate a raccontare che sono sbucato all’improvviso, che forse ero un drogato e che la mia generazione è solo capace di raccontarsi con un grande “bho”. Tornare a casa e al posto del solito saluto un più glorioso “non sai cosa mi è successo”, l’espressione di stupore negli occhi della moglie. Non se la ricordava più nemmeno lui la forma degli occhi sgranati su quel visetto da topo che è costretto a baciare almeno due volte al giorno. Un’onda la trascina dove non riesce a toccare, e poi di nuovo la sabbia umida sotto i piedi appena le annuncia che “non si è fatto quasi niente, sta bene”. Come se stare bene dipendesse solo dall’integrità del corpo.
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GIOCO - Riga 10

Prendi un libro, quello che vuoi, il tuo preferito, uno che devi ancora leggere, il primo su cui posi lo sguardo e... aprilo a pagina 10... CERCA la frase numero 10 e SCRIVILA sotto come commento. Aggiungi anche il titolo del libro e il nome dell'autore.
(24 luglio) Da questo momento in poi, le frasi troppo lunghe verranno cancellate.
Dovete scrivere solo la RIGA n. 10.
Per le frasi più lunghe (10 righe) c'è l'area apposita
http://scrivi.10righedailibri.it/
Se nel libro la pagina 10 è bianca scegliete un altro libro.
:)
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E la complicazione rende inquieti.
GUSTAVO ZAGREBELSKY
SENZA ADULTI
GIULIO EINAUDI 2018
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Ricordo esattamente quel giorno. A quell'epoca.
(Volevo Tacere di Sándor Márai)
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Romanzo - un grosso quaderno a righe, riempito.
(Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
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...scompare tra le vecchie ceppaie sfatte, tra l'erba alta... - NEVE, CANE, PIEDE Claudio Morandini
Lun, 29/01/2018 - 19:07- accedi o registrati per inviare commenti
"Interessante", pensai, al mondo c'è gente che ama dispensare il buongiorno. (703 ragioni per dire di si, F.L. Koraline)
Gio, 24/08/2017 - 19:20- accedi o registrati per inviare commenti
il ragazzo che condivideva con l'autore la capacità di ascoltare (nel barile delle mele, e non solo) (La vera storia del pirata Long John Silver, Bjorn Larsson)
Gio, 24/08/2017 - 18:19- accedi o registrati per inviare commenti
Voglio dire,devo essere morta per forza e gli angeli devono avere avuto compassione di me perchè la testa scura e riccioluta che mi pare di intravedere è così ben proporzionata e così attraente da essere quella di un angelo.(un imprevisto chiamato amore-Anna Premoli)
Mer, 21/06/2017 - 22:36- accedi o registrati per inviare commenti
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Forse dietro il colle Vecchio, o dietro ancora, ma di tanti e tanti metri e tantissimi passi di un uomo (Marta La Sarta di Valentina Di Cesare)
Sab, 19/03/2016 - 00:04- accedi o registrati per inviare commenti
teoria irregolare di casette grigie e fabbricati color polvere
Nonchiedere perchè - Franco Di Mare
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Una porta di libri

Aiutiamo Sonia a catalogare i libri?
Facciamolo però in un modo insolito...
Iniziate scrivendo titolo, autore, editore dell'ultimo libro che avete appena finito di leggere.
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INFO FOTO
Installazione temporanea di Sonia De Risi
© Francesco Cascone
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703 ragioni per dire di si, L.F. Koraline, eNewton Narrativa
Gio, 24/08/2017 - 19:14- accedi o registrati per inviare commenti
La vera storia del pirata Long John Silver, Biorn Larsson, Iperborea
Gio, 24/08/2017 - 18:12- accedi o registrati per inviare commenti
L'Ultimo Orco

«Io combatto con quello che ho e solo per vincere!»urlò Rosalba, salita a cavallo, ai volti affranti della sua miserabile schiera (...)
Cercò di ricordare cosa dicevano le grandi Regine dei drammi inventati da Yorsh (...)
«Io non sono che una fragile donna»ricordò faticosamente: mai come in quel momento le sembrava vero. «Ma ho… ma ho…»Com’era quella maledetta frase? «Ma ho lo stomaco di un Re…»
Non era lo stomaco. Cos’è che dicevano? Lei si era sempre confusa con le frattaglie: era Yorsh l’esperto di anatomia, come di qualsiasi altra cosa. Qual era il pezzo in cui secondo i menestrelli stava il coraggio?
Era piaciuta lo stesso, anche se sbagliata. La Regina osava fare dello spirito. Fu più travolgente di uno squillo di corno. Quasi meglio delle bravate di Arduin
«Io non sono che una fragile donna, ma ho i polmoni di un Re…»tentò ancora
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Anche questa non era azzeccata, ma suonava bene. se per lei le trippe erano tutte uguali, probabilmente lo erano anche per la gente di Daligar
«Io non sono che una fragile donna, ma ho il fegato di un Re»questa era quella buona
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Come un romanzo

Gli abbiamo rivelato l'infinita diversità delle cose immaginarie, l'abbiamo iniziato alle gioie del viaggio verticale, l'abbiamo dotato dell'ubiquità, liberato da Crono, immerso nella solitudine favolosamente affollata del lettore.. Le storie che gli leggevamo brulicavano di fratelli, sorelle, doppi ideali, squadriglie di angeli custodi, schiere di amici tutelari che si facevano carico delle sue pene, ma che, lottando contro i propri orchi, trovavano anch'essi rifugio tra i battiti inquieti del cuore. Era diventato il loro angelo reciproco: un lettore. Senza di lui, il loro mondo non esisteva. Senza di loro, lui rimaneva imprigionato nello spessore del suo.
Così scoprì la virtù paradossale della lettura, che è quella di astrarci dal mondo per trovargli un senso.
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Il Signore degli Anelli

Penso agli atti coraggiosi delle antiche storie e canzoni, signor Frodo, quelle ch’io chiamavo avventure. Credevo che i meravigliosi protagonisti delle leggende partissero in cerca di esse, perché le desideravano, essendo cose entusiasmanti che interrompevano la monotonia della vita, uno svago, un divertimento. Ma non accadeva così nei racconti veramente importanti, in quelli che rimangono nella mente. Improvvisamente la gente si trovava coinvolta, e quello, come dite voi, era il loro sentiero. Penso che anche essi come noi ebbero molte occasioni di tornare indietro, ma non lo fecero. E se lo avessero fatto noi non lo sapremmo, perché sarebbero stati obliati. Noi sappiamo di coloro che proseguirono, e non tutti verso una felice fine, badate bene; o comunque non verso quella che i protagonisti di una storia chiamano una felice fine. Capite quel che intendo dire: tornare a casa e trovare tutto a posto, anche se un po’ cambiato…, come il vecchio signor Bilbo. Ma probabilmente non sono quelle le migliori storie da ascoltare, pur essendo le migliori da vivere!
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Qualcuno con cui correre
Qualcuno con cui correre
è bellissimo! anche io l'ho amato molto! |
GIOCO - Riga 10
GIOCO - Riga 10
«Anch’io» gracchiai e riappesi. Chiusi gli occhi. Li riaprii. Due ragazzi seminudi in sala da pranzo, uno dei due con diadema. |
Una porta di libri
Una porta di libri
Uno stupido Angelo, Christopher Moore, Elliot ed |
Una porta di libri
Uno stupido Angelo, Christopher Moore, Elliot ed |
Una porta di libri
Uno stupido Angelo, Christopher Moore, Elliot ed |
Una porta di libri
Tartarughe divine, Terry Pratchett, Salani ed |
Una porta di libri
Tartarughe divine, Terry Pratchett, Salani ed |
Una porta di libri
Dreamless, Josephine Angelini, Giunti ed |
L'Ultimo Orco
L'Ultimo Orco
Un libro bellissimo. Ho pianto tantissimo, amando ogni sentimento che la De Mari mi ha regalato. (E la Regina Rosalba è una grande!) |
Aforismi sui libri
Aforismi sui libri
Da Giovanni Pascoli, Il Fanciullino. Non è proprio un aforismo sulla sola lettura o sulla scrittura, o sulla poesia, ma piuttosto sul piacere dell'essere immersi nel mondo che esse ci offrono. "Poesia è trovare nelle cose (...) il loro sorriso e la loro lacrima; e ciò si fa da due occhi infantili che guardano semplicemente e serenamente di tra l'oscuro tumulto della nostra anima" |
Commenti
Un libro bellissimo. Ho pianto tantissimo, amando ogni sentimento che la De Mari mi ha regalato. (E la Regina Rosalba è una grande!)
Mar, 08/01/2013 - 19:07